Biella e la Polizia di Stato ricordano il vice questore aggiunto Francesco Cusano
Si è svolta questa mattina a Biella la cerimonia commemorativa del vice questore aggiunto della Polizia di Stato Francesco Cusano, alla quale ha partecipato il capo della Polizia Franco Gabrielli.
Il primo settembre 1976 il funzionario di polizia, in servizio antidroga a Biella, stava effettuando un controllo su un’auto insieme all’appuntato Primo Anceschi. A causa di un’irregolarità sulla patente del conducente, Cusano lo invitò a scendere dal veicolo per svolgere ulteriori accertamenti presso il vicino commissariato, ma appena fuori l’uomo estrasse un’arma e fece fuoco colpendolo al petto, mentre Anceschi ebbe il tempo di ripararsi dietro l’auto e rispondere al fuoco, senza purtroppo riuscire ad impedire la fuga dei terroristi. Cusano morì sull’ambulanza che lo stava trasportando in ospedale.
Le successive indagini portarono ad accertare la responsabilità di due brigatisti rossi.
La cerimonia si è svolta in largo Cusano, luogo nei pressi della Questura dedicato proprio alla memoria del poliziotto ucciso, e dove si trova il cippo commemorativo.
Il capo della Polizia, accompagnato dal prefetto di Biella Annunziata Gallo, dal questore Nicola Alfredo Parisi e dal sindaco Marco Cavicchioli, ha deposto una corona d’alloro in memora del funzionario caduto nell’adempimento del proprio dovere e che, per questo, fu insignito della Medaglia d’oro al valore civile.
Alla cerimonia hanno partecipato anche la signora Giuseppina Porcaro, vedova del dottor Cusano, e il figlio, Maurizio Cusano, che ha seguito le orme del padre ed è attualmente vice questore aggiunto in servizio alla Polizia ferroviaria di Torino.
“Credo che il modo migliore per ricordare i morti sia quello di prendersi cura dei vivi - ha detto il prefetto Gabrielli durante il suo intervento - Troppo spesso chi perde la vita diventa momento di celebrazione, data da ricordare, liturgia da celebrare. Chi muore donando la vita per la sicurezza del proprio Paese non compie solo un gesto estremo di generosità, ma lascia anche un enorme vuoto, ed è importante avere memoria. Noi siamo primariamente al servizio della gente, la nostra prima ragion d'essere è una ragione di servizio. E nel momento in cui siamo al servizio della collettività acquisiamo la nostra credibilità e la nostra stessa ragion d'essere".
Al termine della cerimonia il Capo della Polizia ha visitato la questura di Biella dove ha incontrato il personale in servizio.