Droga da Colombia e Olanda, 21 arresti con l'operazione "Scugnizza 2"
Importavano grandi quantità di droga da Colombia e Olanda per alimentare alcune piazze di spaccio partenopee, toscane e del Lazio. Questa mattina i poliziotti della Squadra mobile di Napoli li hanno arrestati mettendo così fine ai loro fiorenti traffici.
Si tratta di 16 italiani accusati, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico e alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, nonché di detenzione e porto di armi da guerra.
In particolare il gruppo criminale si era specializzato nel traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana, che svolgeva grazie anche agli stretti legami che aveva con i clan di Camorra della zona orientale del capoluogo campano.
Nel corso dell’indagine erano state già arrestate cinque persone in flagranza di reato e sequestrati circa 20 chili di cocaina, 20 di hashish e 5 di marijuana, oltre a una rilevante quantità di materiale da taglio e alcuni bilancini elettronici di precisione.
Trovato anche un piccolo arsenale di armi, tra cui 18 pistole di diverso calibro, due mitragliatrici Uzi, un fucile di precisione, diversi caricatori, 636 proiettili di vari calibri, una katana (spada giapponese) e un jammer, strumento utilizzato per disturbare le comunicazioni.
Durante le perquisizioni gli agenti hanno sequestrato in totale 80mila euro in contanti e 170mila euro in banconote false da 20 euro.
L’indagine, denominata “Scugnizza 2” ha preso il via dagli sviluppi della precedente operazione “Scugnizza” conclusa nell’aprile scorso dalla Squadra mobile di Napoli e che portò all’interruzione di un traffico di droga dal Venezuela. Il trasporto della droga veniva effettuato impiegando una barca a vela, la "Scugnizza", che ha dato il nome all’indagine; nascosti nel sottofondo dell’imbarcazione i poliziotti trovarono 680 chili di cocaina.
Continuando ad indagare su alcuni nomi emersi durante quella indagine, gli investigatori della Mobile hanno scoperto il nuovo gruppo di trafficanti. In particolare, grazie a numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, nonché a continui servizi di osservazione, sono stati individuati i promotori dell’organizzazione.
Si è scoperto che i leader del gruppo avevano stretto legami con alcuni trafficanti di Colombia, Spagna e Olanda, con i quali avevano stipulato accordi per l’acquisto e il trasporto degli stupefacenti in Italia.
Una volta arrivata a Napoli, la droga veniva utilizzata per alimentare le piazze di spaccio partenopee, di Massa Carrara, Latina e Frosinone.
Sergio Foffo