Benevento: arrestato l'assassino di Antonio Perrella

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La fuga nel giardino del ristorante, il ragazzo che cade a terra, perdendo probabilmente i sensi, e l’aggressione da parte dell’inseguitore con violenti calci e pugni al volto, alla testa e all’addome.

La sequenza è stata ripresa da una telecamera di videosorveglianza, e, grazie a queste immagini, gli investigatori della Squadra mobile di Benevento, sono riusciti a dare un volto all’aggressore di Antonio Perrella. Il 32enne perse la vita a causa di un’emorragia cerebrale provocata dai devastanti colpi ricevuti durante il pestaggio avvenuto nel corso di una festa di compleanno.

Al termine dell’indagine, conclusa dai poliziotti della Mobile in collaborazione con gli specialisti della Polizia scientifica, un 28enne beneventano è finito in carcere con l’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

L’attività investigativa è stata particolarmente difficile a causa delle poche immagini relative all’episodio e, soprattutto, dell’atteggiamento omertoso di tutti i partecipanti alla festa, alcuni dei quali hanno addirittura negato che la vittima fosse stata aggredita.

Gli investigatori hanno interrogato tutti i presenti, eseguito perquisizioni e sequestrato telefonini, tablet e pc, dai quali sono stati estratti diversi contenuti multimediali.

La comparazione di tutti gli elementi acquisiti con le immagini della videosorveglianza e le intercettazioni telefoniche ed ambientali registrate durante l’indagine, hanno portato alla ricostruzione della vicenda e all’arresto dell’indagato.

È stato accertato che aggressore e vittima erano conoscenti e avevano trascorso insieme tutta la giornata. Durante la festa, forse per l’abuso di alcolici, il 32enne aveva creato qualche problema arrivando alle mani per due volte con altri invitati. A quel punto la prima aggressione da parte dell’indagato, con l’intento di “punire” Perrella per il disturbo arrecato alla festa. Poi la fuga, l’inseguimento e la fatale aggressione.

Denunciate in stato di libertà altre cinque persone: quattro per il reato di favoreggiamento personale per aver negato i fatti con l’intento di aiutare l’arrestato, una per aver violato gli obblighi della sorveglianza speciale.

Sergio Foffo

12/04/2018