Si è conclusa a Roma la 6^ edizione di "Una vita da social"
Roma è stata l’ultima tappa della sesta edizione di “Una vita da social”, la campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e con il Garante per l’infanzia e l’adolescenza.
La campagna fa parte delle iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli per i minori derivanti dalla Rete curate dalla Polizia postale e delle comunicazioni.
Dopo essere partito da Matera e aver toccato le principali città della del nostro Paese, il truck di “Una vita da social” è arrivato nella Capitale, e precisamente davanti all’ingresso del BioParco di Roma, in piazzale del Giardino Zoologico.
All’interno del Truck gli specialisti della Polizia postale hanno incontrato studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza online, con un linguaggio semplice, facilmente comprensibile da tutti.
Molti gli argomenti trattati: oltre che dei problemi legati al cyberbullismo, si è parlato di sexting, revenge porn, sextortion.
“Oggi i ragazzi trascorrono in Rete sempre più tempo - ha detto il dirigente del Compartimento polizia postale e delle comunicazioni per il Lazio Nicola Zupo - in rete studiano, si conoscono, intrattengono relazioni, giocano, acquistano, ascoltano musica, guardano film, in altre parole, sulla rete hanno una propria vita virtuale.
In questo scenario diventa assolutamente necessaria la diffusione di consigli, suggerimenti e indicazioni a giovani e genitori, finalizzata all’utilizzo consapevole del Web e alla conoscenza degli strumenti a disposizione per proteggersi dai rischi della Rete. Prevenzione e formazione sono i mezzi attraverso cui la Polizia postale si pone come obiettivo quello di consentire ai ragazzi di navigare in sicurezza”.
Un adolescente su dieci ha riferito almeno una volta di essere stato contattato da un profilo sconosciuto per una sessione di "sesso virtuale" in cambio di denaro.
Una ricerca, svolta da Skuola.net per la Polizia di Stato, effettuata su un campione di 6.500 ragazzi tra i 13 e 18 anni, ha dimostrato la grande diffusione del sexting, con i relativi pericoli legati al suo abuso, in particolare in caso di circolazione indesiderata delle proprie immagini sexy.
Durante le 50 tappe di quest’anno del progetto “Una vita da social”, gli operatori della Polizia postale e delle comunicazioni hanno incontrato circa 300mila tra studenti, genitori e insegnanti.
Sergio Foffo