Taranto: operazione "Beni stabili" contro spaccio e gioco illegale

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Sono accusate di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e all’esercizio abusivo dell’attività di gioco e scommesse le 15 persone, appartenenti a tre gruppi criminali, arrestate questa mattina dagli agenti della Squadra mobile di Taranto.

L’indagine della Mobile, denominata “Beni stabili” e diretta dalla Divisione distrettuale antimafia presso il tribunale di Lecce, ha preso il via a fine 2017 quando, durante un controllo, fu fermato un gruppo di minorenni, molti dei quali trovati in possesso di hashish.
Indagando sul gruppo, gli investigatori riuscirono ad individuare i loro pusher, i quali, sebbene giovanissimi, erano in grado di smerciare un notevole quantitativo di dosi, sfruttando proprio la fascia più giovane della clientela.

In particolare gli spacciatori vendevano lo stupefacente a studenti delle scuole superiori, in prossimità degli istituti scolastici, negli orari di entrata e uscita.

Ma i giovani pusher erano solo un anello della catena, e gli agenti della Mobile hanno continuato a monitorarli per individuare la loro fonte di approvvigionamento, arrivando ad alcuni edifici di via Plinio.

Le abitazioni si trovavano all’interno del complesso edilizio “Beni stabili”, già assurto agli onori della cronaca per essere diventato una sorta di bunker impenetrabile, sicuro punto di riferimento per tutti i tossicodipendenti della città.

Il complesso edilizio era diventato la base logistica di un gruppo criminale governato da alcuni nuclei familiari che comandavano una fitta rete di spacciatori, i quali avevano il compito di presidiare la zona e le altre piazze di spaccio da loro controllate in tutto il territorio cittadino; alcuni di loro trasportavano le sostanze stupefacenti mentre altri consegnavano la droga ai clienti che si presentavano a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Tutto era minuziosamente registrato su un libro mastro sequestrato a casa di uno degli arrestati: nomi dei pusher, quantità di denaro e di sostanze stupefacenti.

Per affermare la propria supremazia il gruppo criminale non disdegnava l’uso della forza, e per fare questo utilizzava numerose armi clandestine, sequestrate insieme alle relative munizioni; metodi analoghi erano utilizzati per esigere il pagamento dei debiti contratti per l’acquisto della droga.

Nel corso dell’indagine gli investigatori hanno individuato diversi collegamenti con un’altra associazione criminale attiva nel territorio di Martina Franca, un comune in provincia di Taranto, anch’essa specializzata nel traffico di droga.

Punto d’incontro degli appartenenti a questo gruppo era un circolo ricreativo della città, all’interno del quale i poliziotti hanno accertato l’esistenza di un’ulteriore banda di criminali che esercitava abusivamente l’attività di gioco e scommesse tramite l’utilizzo di terminali collegati a piattaforme illegali per il gioco online non autorizzate dell’Amministrazione per i monopoli.

Sergio Foffo
 

23/06/2020