Calendario 2021: 40 anni da uno storico cambiamento
Quarant’anni di storia al servizio delle comunità e, nel contempo di profonda trasformazione, che ha portato la nostra Istituzione ad essere una forza di polizia moderna, democratica e ad ordinamento civile.
Con il calendario 2021 la Polizia di Stato celebra il quarantennale di uno spartiacque epocale. Il filo conduttore è il cambiamento, introdotto nel 1981 con la legge 1° aprile n. 121, che ha trasformato il Corpo delle guardie di pubblica sicurezza nella Polizia di Stato e ha ridisegnato l'intero assetto dell'Amministrazione della pubblica sicurezza.
Le dodici immagini, che compongono il calendario, sono state svelate al pubblico questa mattina durante una diretta streaming dal Viminale, alla presenza del capo della Polizia - direttore generale della Pubblica Sicurezza Franco Gabrielli (editoriale) e di Gianni Letta che, nel 1981 era direttore del quotidiano “Il Tempo”, con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha partecipato in videocollegamento.
Il dibattito, che ha ripercorso i punti salienti della storica riforma e toccato temi di attualità, è stato condotto dalla giornalista Rai Emma D’Aquino ed è stato trasmesso sui canali istituzionali della Polizia di Stato (Facebook, Youtube e sito ufficiale).
Parlando del contesto storico in cui è nata la riforma della Polizia e del ruolo delle donne nella nuova Istituzione, Gianni Letta ha affermato che “Aver saputo realizzare una trasformazione così profonda durante una tempesta come quella che ha attraversato gli anni ‘80 è un ulteriore merito della Polizia di Stato. La legge di riforma all'articolo 24 - ha continuato Letta - prevede non solo la pari dignità, pari trattamento, ma la pari progressione di carriera e le donne nella Polizia di Stato la stanno facendo e sono convinto che la faranno sempre più speditamente”.
Il Capo della Polizia ha voluto invece rimarcare la lungimiranza del legislatore dell'epoca: “Il calendario celebra i 40 anni della legge 121 introdotta nel 1981. In quella legge c'erano già i concetti che oggi riteniamo una conquista, quelli della sicurezza partecipata. L’Amministrazione della pubblica sicurezza abbraccia soggetti pubblici e privati che complessivamente contribuiscono a rendere più sicuro questo Paese”. Il Prefetto ha poi proseguito parlando del ruolo delle donne introdotte in un unico corpo di Polizia proprio grazie alla legge dell’81. “La nostra Amministrazione è avanti perché ci sono donne che rivestono ruoli fondamentali come questori e direttori centrali”.
Gabrielli ha infine rivolto un pensiero ai Caduti della Polizia: "Pensando a loro possiamo trovare quella forza e quella determinazione che sono poi alla base del nostro essere al servizio del Paese".
Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, nel suo intervento conclusivo, ha voluto evidenziare che "Il calendario 2021 della Polizia di Stato è emozionante e guarda all'anno nuovo, facendoci vivere con la speranza che le situazioni difficili che stiamo vivendo possano essere superate. Devolvere il ricavato a dei progetti di solidarietà, inoltre, rappresenta ancora una volta quel segnale di vicinanza che la Polizia di Stato è in grado di far sentire alla collettività".
Infine, il Ministro ha ricordato l'importanza della legge 121 che "Ha introdotto il coordinamento tra le Forze di polizia, principio cardine su cui si basa l’approccio tra i vari attori della sicurezza, ha previsto la parità delle donne facendo fare un salto di qualità all'Amministrazione della pubblica sicurezza ed ha disciplinato i rapporti sindacali in Polizia, elemento che qualifica in senso democratico e civile la riforma".
Nei dodici scatti, reperiti dall’archivio fotografico della rivista ufficiale “PoliziaModerna”, acquisiti presso agenzie giornalistiche e, in alcuni casi, realizzati ad hoc dai fotografi dell’Ufficio relazioni esterne e cerimoniale della Polizia di Stato, vengono rappresentati i temi principali che la legge ha introdotto, come la “smilitarizzazione” del Corpo delle guardie di pubblica sicurezza, l’apertura al mondo sindacale, la parità di genere garantendo alle donne uguali modalità di accesso e stesse opportunità di carriera dei colleghi uomini, e altro ancora.
Un’opera che ripercorre 40 anni in cui la parola d'ordine per la nostra l’Istituzione è stata, e continua ad essere, "Servizio". Essere dunque al servizio del Paese, tutelando le comunità, ieri come oggi, dando così corpo e significato al claim che oggi contraddistingue la Polizia di Stato: #essercisempre.
Il calendario, come ha ricordato anche Rosario Fiorello nel videomessaggio andato in onda durante la diretta, è acquistabile sul sito dell'Unicef oppure attraverso le questure seguendo la procedura ordinaria.
Anche quest'anno i proventi della vendita sono destinati al "Piano Marco Valerio" del Fondo di assistenza per il personale della Polizia di Stato, che supporta le famiglie delle poliziotte e dei poliziotti con figli minori affetti da patologie croniche e al progetto del Comitato italiano per l’Unicef Onlus, mirato a fronteggiare le situazioni di disagio minorile conseguenti all’emergenza da Covid-19.
Hanno assistito alla presentazione, in videocollegamento dai propri uffici, i vice direttori generali della P.S., il capo della Segreteria del dipartimento della P.S., i direttori centrali, i direttori della Scuola superiore di Polizia e della Scuola di perfezionamento per le Forze di polizia, i questori della Repubblica, i dirigenti dei Compartimenti delle specialità, i dirigenti delle Zone di Polizia di frontiera e dei Reparti mobili.
Erano inoltre videocollegati gli allievi agenti che stanno attualmente frequentando, con modalità a distanza, il 209° corso nelle Scuole della Polizia di Stato.
(modificato il 15/01/2021)