Cocaina dal Sud America, 12 arresti con l'operazione "Makina"
Importavano quintali di cocaina dal Sud America per rivenderla alla malavita della provincia di Venezia, che provvedeva alla vendita al dettaglio, ma la loro attività è stata interrotta grazie agli esiti dell’indagine denominata “Makina”.
Questa mattina gli agenti delle Squadre mobili di Vicenza e Venezia, in collaborazione con gli uomini del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare disposta dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Venezia.
Sono in tutto dieci le persone arrestate, otto delle quali sono finite in carcere e due ai domiciliari, mentre per altri due indagati sono stati disposti gli obblighi di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria.
Nell’ambito della stessa attività investigativa, il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza vicentina, ha svolto accertamenti sui patrimoni degli indagati, che hanno portato al sequestro preventivo, ai fini della confisca, di denaro, beni e altre utilità nella disponibilità di alcune delle persone coinvolte nell’indagine, per valore complessivo di circa 246mila euro.
L’indagine, il cui avvio risale all’inizio del 2017, è stata diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia. Tutto nasce da una segnalazione delle autorità croate, relativa all’arrivo nel porto di Rijeka, di un container proveniente dal Perù, che, dopo essere transitato in Slovenia, sarebbe dovuto arrivare in Italia attraverso il valico di frontiera di Fernetti, in provincia di Trieste.
La polizia croata aveva trovato nel container 480 chili di cocaina divisi in 456 panetti, nascosti in un vano ricavato nella struttura di un macchinario per la produzione di laminati e poi termosaldato, per renderlo inaccessibile ad eventuali controlli.
La polizia italiana ha intercettato il carico di droga, concordando con le autorità croate, slovene e con la Direzione centrale per i servizi antidroga, l’esecuzione di una consegna controllata internazionale. Nel container sono stati lasciati due chili di cocaina, richiudendo perfettamente il vano artificiale, facendo poi arrivare a destinazione il carico, in modo da poter individuare il destinatore finale, una persona residente a Schio, in provincia di Vicenza.
A quel punto si è sviluppata l’attività investigativa diretta ad individuare il gruppo criminale che aveva commissionato l’acquisto dell’ingente partita di droga.
Numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi di tabulati e del relativo traffico telefonico, ore di pedinamenti e appostamenti, analisi delle immagini ricavate dai sistemi di videosorveglianza, hanno portato ad individuare gli elementi appartenenti al gruppo criminale, a documentare i loro traffici illeciti e l’efficiente organizzazione, in grado di disporre di notevoli risorse economiche e di gestire il trasporto di ingenti carichi di cocaina provenienti dal Sud America.
L’attività investigativa ha, inoltre, evidenziato il collegamento del gruppo criminale con un elemento ritenuto esponente di spicco della cosca Gallace di Guardavalle, attiva in provincia di Catanzaro.
Alla fase finale dell’operazione hanno partecipato agenti delle Squadre mobili di Verona, Padova, Trento, Trieste, Treviso, Belluno, Pordenone e Ferrara, del Reparto volo di Venezia, del Reparto prevenzione Crimine di Padova e le Unità cinofile antidroga inviate dal Sevizio reparti speciali della Polizia di Stato.