Pechino2022: Fiamme oro di bronzo con Nadia Delago e Tommaso Dotti
Il bottino di medaglie vinte dai portacolori delle Fiamme oro ai Giochi olimpici di Pechino2022 si arricchisce di due splendide medaglie grazie a Nadia Delago e Tommaso Dotti.
Sulla pista del National Alpine Ski Centre di Yanqing ha brillato come non mai la stellina cremisi Nadia Delago che, con una prestazione magica, si è messa al collo il bronzo nella discesa libera, dietro all’altra italiana Sofia Goggia e all’oro della svizzera Corinne Suter.
Per la nostra Nadia un risultato sperato e inatteso, essendo per lei il primo podio internazionale rilevante che la proietta direttamente nella storia dello sci alpino: “È il giorno più bello della carriera. Sognavo di partecipare ai Giochi, ma vincere una medaglia sembrava una cosa lontana. Sono andata bene nelle ultime gare di Coppa del mondo, ho sfiorato il podio per pochi centesimi. Incredibile averlo centrato all'Olimpiade. Non ho capito subito in che posizione fossi, quando ho visto il mio nome non potevo crederci. Sono felice, devo ringraziare tutti quelli che mi hanno aiutato a vincere questa medaglia”.
L’azzurra è stata quasi perfetta, dimostrando di avere ancora margini di crescita, ed è stata bravissima a reggere il ritmo della svizzera Suter, che ha vinto precedendo Nadia di 57 centesimi.
Bronzo anche per Tommaso Dotti che sul ghiaccio del National Speed Skating Oval di Pechino è stato protagonista, insieme agli azzurri Pietro Sighel, Yuri Confortola e Andrea Cassinelli, della spettacolare finale dello short track staffetta 5.000 metri.
Il quartetto azzurro ha strappato la medaglia al team russo grazie ad un emozionante sprint concluso al fotofinish, precedendo gli avversari di appena 9 millesimi. Oro al Canada, argento per la Corea.
"Ho fatto il massimo, tutti hanno fatto il massimo – ha detto il campione del Gruppo sportivo della Polizia di Stato appena sceso dal podio - Sono contentissimo: noi facciamo la gara ma dietro c'è tutto un lavoro, tante persone che hanno contribuito a questa medaglia”.
Sergio Foffo