Pugilato: Italia sul podio mondiale con Irma Testa e Alessia Mesiano
Si sono conclusi a Istanbul (Turchia) i Campionati del mondo di pugilato femminile con due azzurre che hanno dato lustro alla boxe italiana conquistando il podio. Si tratta di due atlete delle Fiamme oro, Irma Testa, argento nei 57 chilogrammi, e Alessia Mesiano, bronzo nei 60.
Per entrambe le boxeur cremisi è stata una conferma ai massimi vertici internazionali di questo sport. Irma Testa è diventata la prima italiana a salire sul podio nelle principali competizioni: bronzo olimpico a Tokyo 2022, oro ai Campionati europei di Alcobendas (Spagna) nel 2019 e ora argento mondiale.
Anche il bronzo di Alessia Mesiano ha una portata storica perché l’azzurra delle Fiamme oro è la prima italiana a conquistare una medaglia in tre edizioni dei Mondiali dopo il bronzo di Jeju (Corea del Sud) nel 2014 e il fantastico oro di Astana (Kazakistan) nel 2016. Aggiungiamoci anche il bronzo vinto nel 2014 agli Europei di Bucarest (Romania), e abbiamo l’invidiabile peso specifico di questa straordinaria atleta.
Dopo aver superato la turca Yildiz Esra, Alessia ha incrociato i guantoni con la portoricana Tapia Rodriguèz e poi ha battuto la greca Mariela Cani, accedendo così alla semifinale e garantendosi un posto sul podio, che poi si è trasformato nella medaglia di bronzo a causa dello stop subito dalla brasiliana Iasmin Ferreira.
“È stato un match difficile contro un’avversaria forte - ha detto Alessia dopo la semifinale - La conoscevo e sapevo cosa fare. Ce l’ho messa tutta ma lei è stata brava. Sono comunque soddisfatta per la terza medaglia mondiale in due categorie diverse”.
La cavalcata verso la finalissima di Irma “The Butterfly” Testa è iniziata dai 32esimi, nei quali è risultata vincente contro la rappresentante del Mali Camara Fatoumata Marine; poi è stata la volta della giapponese Mona Kimura a subire la sconfitta da parte dell’azzurra. Agli ottavi Irma ha superato la polacca Sandra Krystyna Kruk, mentre ai quarti ha affrontato e sconfitto l’uzbeca Sitora Turdibekova.
Bellissima la semifinale vinta nettamente contro l’indiana Manisha Moun, che le ha spalancato le porte dell’incontro decisivo per l’assegnazione della medaglia d’oro.
In finale la taiwanese di Taipei Lin Yu-Ting, che ai mondiali aveva già vinto un oro e un bronzo. L’avversaria si è rivelata all’altezza delle aspettative, molto brava e spigolosa, ma alla quale l’arbitro ha permesso di commettere continue ed evidenti scorrettezze poco sportive, non sanzionate, senza le quali l’azzurra avrebbe certamente combattuto meglio.
“È stato uno splendido e lungo Mondiale - ha detto la campionessa delle Fiamme oro commentando il suo torneo - che mi ha portato a conquistare un'altra prestigiosa medaglia dopo quella di Tokyo. Ho il rammarico di non essere riuscita a esprimermi al meglio in questa finale, in cui, soprattutto inizialmente, ho avuto difficoltà nel trovare le misure giuste contro una validissima avversaria”.
Molto soddisfatto il presidente della Federazione pugilistica Flavio D'Ambrosi per il risultato conseguito dalla spedizione azzurra: “Il pugilato italiano ha conquistato due podi al Campionato mondiale femminile. Era dal 2014 che non prendeva più di un podio ad un mondiale assoluto femminile. Dopo il bronzo olimpico, ottenuto sempre dalla Testa, le due medaglie conquistate al recente Campionato mondiale assoluto maschile, da parte degli atleti Abbes e Cavallaro (entrambi atleti delle Fiamme oro, ndr), e le 47 medaglie vinte tra i vari Campionati europei e mondiali di categoria, il pugilato italiano si conferma ai vertici internazionali. E non è finita. Grazie a tutto il movimento pugilistico nazionale per lo splendido lavoro”.
Sergio Foffo