Una vita da social: ministro dell'Istruzione e capo della Polizia incontrano gli studenti

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una vita da social gragnanoSi è svolta questa mattina a Gragnano (Napoli) una tavola rotonda sul tema “Uso consapevole della Rete e degli strumenti digitali. Le Istituzioni a confronto con studentesse, studenti, docenti e genitori”.

All’incontro hanno preso parte il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il capo della Polizia Lamberto Giannini.

Ad ospitare l’evento, rivolto ai giovani studenti degli istituti scolastici Don Lorenzo Milani, E. Ferrari, Gragnano 3 e Roncalli, è stata la scuola media statale Fucini-Roncalli. Nell’aula magna erano inoltre presenti il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, il questore Alessandro Giuliano e il direttore della istituenda Direzione centrale per la Polizia scientifica e la Sicurezza cibernetica Antonio Borrelli.

La tavola rotonda è stata aperta dal discorso introduttivo del dirigente scolastico Fiorenzo Guargiolo e dal saluto del sindaco di Gragnano Aniello D’Auria.

A seguire sono intervenuti: il direttore dell’Ufficio scolastico regionale della Campania Ettore Acerra, il direttore generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico del ministro dell’Istruzione Andrea Bordoni e l’assessore all’Istruzione della regione Campania Lucia Fortini.

una vita da social gragnanoDurante l’evento il capo della Polizia ha risposto alle domande di alcuni studenti. In particolare, uno di loro ha domandato: “Non è sempre facile avere consapevolezza di essere vittima di bullismo o cyberbullismo. Quali sono i segnali che ci possono aiutare a capire che siamo vittime di tali fenomeni?”.

Il Prefetto ha risposto che “La solitudine è già una prima spia, poi vedere cambiare i comportamenti di persone che abitualmente sono solari e scherzose che iniziano ad avere preoccupazioni, che non riescono più a parlare o a dare confidenza. Questi sono dei segnali importanti. Quando avvertite che c’è qualcuno che ha qualche difficoltà, la prima cosa da fare è stargli vicino e manifestargli la vostra solidarietà, con le parole oppure facendo una controinformazione con il web; ai messaggi negativi fate arrivare messaggi positivi di sostegno e incoraggiamento”.

Per l’occasione, a Gragnano, in piazza Giovanni Amendola, ha fatto tappa la campagna itinerante della Polizia di Stato “Una vita da social”, giunta alla decima edizione e realizzata in collaborazione con il ministero della Pubblica istruzione nell’ambito del progetto “Generazioni connesse”. I ragazzi hanno avuto infatti la possibilità di visitare l’aula multimediale sul truck della Polizia postale e affrontare con i poliziotti i temi dell’uso consapevole e responsabile della Rete e degli strumenti digitali.

una vita da social gragnanoSul truck gli studenti hanno incontrato anche il ministro Bianchi e il prefetto Giannini.

“Sono molto contento di essere qui con voi - ha detto il Capo della Polizia rivolgendosi ai ragazzi - State vedendo questo truck che mandiamo in giro per l’Italia proprio per informare e far capire tutto ciò che si può fare con il web. Voi siete espertissimi, ma ci può essere qualche pericolo, che si riesce ad evitare avendone consapevolezza. Questo è molto importante. Siamo qui con il ministro dell’Istruzione che da subito ha capito quanto era importante la nostra attività e come potesse essere importante con l’aiuto della scuola, che è la base di tutto, e per questo è dalla scuola che dobbiamo iniziare, perché voi siete il futuro, siete quelli che dovranno portare avanti il nostro Paese, e lo dovrete fare crescendo bene, serenamente, studiando e divertendovi, senza problemi e pericoli, potendo usufruire di tutto quello che di positivo c’è sulla Rete”.

Anche il ministro dell’Istruzione si è rivolto agli studenti sul truck: “Le parole sono importantissime. Per questo si va a scuola, per imparare a dire le cose evitando che qualcun altro parli per noi. Oggi cominciamo un nuovo giro per l’Italia. Questo truck va in giro per tutte le scuole d’Italia, e parte proprio da Gragnano. Le nostre parole devono essere parole di amicizia. Si possono anche avere dei problemi nella vita, ma se li portiamo insieme facciamo meno fatica”.

Al termine dell’evento, il ministro Bianchi e il capo della Polizia Giannini hanno incontrato i genitori di Alessandro, il ragazzo di 13 anni che il primo settembre scorso si è suicidato a seguito di insulti e minacce ricevuti sui social e sul suo cellulare. Alessandro frequentava proprio la scuola media statale Fucini-Roncalli.

 

04/10/2022