Varese e la Polizia di Stato ricordano Fabio Mondora
Oggi pomeriggio a Varese, alla presenza del capo della Polizia Lamberto Giannini, si è svolta la cerimonia di intitolazione del largo che si trova tra villa Recalcati, che ospita Prefettura e Provincia, e Palazzo Italia, sede della Questura, al primo dirigente della Polizia di Stato Fabio Mondora.
Erano presenti anche il sottosegretario di Stato all'Interno Nicola Molteni, il presidente della regione Lombardia Attilio Fontana, il prefetto di Varese Salvatore Rosario Pasquariello, il questore Michele Morelli, il direttore centrale anticrimine Francesco Messina, il sindaco Davide Galimberti e i familiari di Mondora.
Il funzionario, varesino di nascita, una carriera costellata di incarichi prestigiosi sia in Questura che fuori provincia, scomparso lo scorso 22 gennaio, è stato ricordato dal questore di Varese Michele Morelli come un dirigente preparato e professionale, ma anche dai modi garbati, sempre pronto alla battuta intelligente.
Come ha sottolineato il questore Morelli, la collocazione voluta per la targa non è stata casuale, ma è stato scelto un luogo che tutti potessero vedere e che, al tempo stesso, fosse vicino a quella Questura in cui Mondora si è recato fino all’ultimo, ogni giorno.
La cerimonia di intitolazione è stata preceduta dalla consegna da parte del sindaco di Varese Davide Galimberti della “Martinella del Broletto”, simbolo della città, quale ringraziamento alla Polizia di Stato per l’opera svolta a tutela della sicurezza pubblica e in favore della cittadinanza, durante l’emergenza pandemica.
Nel suo intervento il prefetto Giannini ha ricordato il funzionario scomparso: “Sono un po' emozionato perché conoscevo Fabio, abbiamo lavorato insieme in un tratto di carriera, io ero alla polizia di prevenzione e prima alla digos di Roma, lui ha avuto una lunga militanza alla digos di Varese. Il luogo nel quale ci troviamo riuniti per la cerimonia rappresenta plasticamente la vicinanza tra il territorio di questa provincia e la Polizia di Stato, e ricevo con immenso piacere a nome di tutta l'amministrazione, a nome di tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato, la massima onorificenza della città: ‘La Martinella del Broletto’".
"Ricevere questa onorificenza - ha poi aggiunto il Capo della Polizia - è per la mia amministrazione e per me, motivo di grande orgoglio e ringrazio veramente di cuore. Questo è un periodo che ha messo in evidenza delle grandi doti umane e di professionalità e tutto questo mi fa pensare a Fabio Moldora, alla sua figura professionale e al suo tratto umano. Per quello che mi riguarda - ha sottolineato il prefetto Giannini - una persona competente ma anche sempre disponibile e che ha amato molto l'amministrazione, sempre pronto a dare il suo contributo con la grande umiltà di chi è capace e sa in ogni circostanza di poter dire la sua, anche perché veniva ascoltato e apprezzato”.
Poi il Capo della Polizia ha concluso il suo intervento: “Ringrazio quindi anche per l’intitolazione di questo luogo. Per me le intitolazioni ai nostri caduti, alle persone che abbiamo perso, alle persone che hanno onorato l'amministrazione, sono veramente qualche cosa di importante perché significa consacrare un pezzo di territorio alla memoria e significa offrire un momento di riflessione, la capacità di pensare, a tutti, ma soprattutto ai nostri ragazzi, perché i nostri ragazzi debbono essere assistiti, accompagnati e tutelati nella loro infanzia, i ragazzi sono il bene più prezioso che ha il nostro paese e che noi dobbiamo tutelare in ogni maniera, anche offrendo loro spunti di riflessione, di pensiero, di ricordo”.
Al termine della cerimonia il prefetto Giannini si è recato in Questura dove ha inaugurato la mostra intitolata: “L’arte svelata nel palazzo della questura di Varese”.
La mostra, organizzata dalla Questura, dal Comune e dall’Associazione “VareseVive”, con il patrocinio della provincia di Varese e il sostegno di Fondazione Cariplo, Fondazione comunitaria del varesotto e di De Molli Giancarlo industrie Spa, nasce con l’idea di far conoscere e valorizzare il rilevante patrimonio artistico e architettonico del palazzo.
Nella visita il Capo della Polizia è stato accompagnato da Serena Contini, responsabile dell’Ufficio ricerca e valorizzazione del patrimonio culturale e museale del comune di Varese, curatrice della mostra.
Subito dopo il prefetto Giannini ha fatto visita alla centrale operativa della Questura, interessata da un recente intervento di efficientamento e ammodernamento, all’interno della quale è stata creata la “sala crisi”, destinata alla gestione di situazioni emergenziali e di rilievo.
Prima dei suoi impegni istituzionali, il capo della Polizia Lamberto Giannini aveva incontrato, nella sala consiliare del palazzo della Provincia, le donne e gli uomini della Polizia di Stato operanti nel territorio. All’incontro avevano partecipato i dirigenti, i funzionari, le organizzazioni sindacali della Polizia di Stato e dell’Amministrazione civile dell’Interno, una rappresentanza del personale e dell’Associazione nazionale Polizia di Stato.