Violenza sulle donne disabili: l'analisi dell'Oscad
Si celebra oggi la “Giornata internazionale delle persone con disabilità”, ricorrenza proclamata nel 1981 dalle Nazioni unite, con lo scopo di promuovere i diritti e il benessere dei disabili.
In occasione di questa celebrazione, l’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori (Oscad) della Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, ha realizzato un approfondimento dedicato alla violenza contro le donne disabili, vittime di discriminazioni multiple, nella loro qualità di donne e persone con disabilità.
Le donne con disabilità sono, dunque, vittime delle stesse forme di violenza che colpiscono le altre donne ma con conseguenze spesso amplificate in ragione della loro particolare vulnerabilità ed isolamento, della limitata capacità di difendersi, di fuggire, di chiedere aiuto e di essere credute.
Un esempio emblematico è quello della giovane donna affetta da una grave forma di deficit cognitivo che, nel periodo del lockdown, si trovava ricoverata presso una struttura sanitaria siciliana. Durante la sua permanenza nella struttura la ragazza avrebbe subito ripetute violenze sessuali da parte di un operatore a cui era affidata la sua cura. Nessuno ha denunciato e gli abusi sarebbero rimasti sconosciuti se la donna non fosse rimasta incinta. Solo a quel punto, infatti, la struttura sanitaria ha comunicato lo stato di avanzata gravidanza ai familiari della donna, facendo emergere tutto il doloroso vissuto della vittima.
È solo una delle tante storie di violenza nei confronti di donne con disabilità che l’Oscad registra nella sua attività contro ogni forma di crimine d’odio.
L’analisi eseguita dall’Osservatorio copre il biennio che va dal primo ottobre 2020 al 30 settembre 2022, e riguarda lo studio di casi in cui sono stati commessi reati tipici della violenza di genere su donne con disabilità, come i maltrattamenti contro familiari o conviventi, riscontrati complessivamente in 230 casi, la violenza sessuale e gli atti persecutori (stalking) che hanno contato in totale, rispettivamente 50 e 21 episodi.
Storie drammatiche, nelle quali uomini senza scrupoli si approfittano della condizione di disabilità delle vittime che risultano, spesso più delle altre donne, impossibilitate a denunciare quanto accaduto, per timore di ritorsioni o di perdere il supporto della persona che si prende cura di loro o per la stessa difficoltà di riconoscere l’abuso.
Nella brochure preparata dall’Oscad troviamo anche una serie di indicatori di violenza, sia fisica che comportamentale, nonché un elenco dei più comuni stereotipi o pregiudizi contro le donne disabili, terreno fertile per una violenza che si deve combattere anche con l’informazione e la conoscenza.
Serena Felici
(modificato il 22/03/2024)