A Roma la quarta Conferenza regionale di alto livello della Dichiarazione di Niamey
È in corso a Roma, dal 19 al 21 novembre, presso la Scuola superiore di polizia, la “Quarta conferenza regionale dei direttori generali e degli alti comandanti delle Forze di sicurezza interna e degli alti funzionari della giustizia sulla lotta al traffico di migranti e alla tratta di persone” nell’ambito della Dichiarazione di Niamey.
L’evento, co-organizzato dal Dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno e dall’Ufficio delle Nazioni unite per il controllo della droga e del crimine dell’Africa centrale e occidentale, rappresenta un importante traguardo per il nostro Paese poiché, dopo le precedenti edizioni tenutesi sempre in Paesi africani, è la prima volta che viene organizzato in un Paese europeo, riconoscendo così all’Italia un ruolo guida nella cooperazione internazionale per la lotta al traffico di migranti e di essere umani.
All’incontro hanno preso parte, in rappresentanza dell’Italia, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, il direttore dell’Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle Forze di polizia del ministero dell’Interno Annunziato Vardé, e il ministro plenipotenziario Alessandro Azzoni che è anche vicedirettore generale e direttore centrale per la sicurezza del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci). Per l’Unodoc (United nations office on drugs and crime) dell’Africa centrale e occidentale, è presente il direttore regionale Philip de Andrés Amado.
La Dichiarazione di Niamey, sin dalla sua firma nel 2018, rappresenta uno strumento fondamentale nella cooperazione internazionale. Traendo le sue origini dalla Convenzione delle Nazioni unite contro la criminalità organizzata transnazionale, chiamata anche “Convenzione di Palermo”, pietra miliare nel contrasto ai più gravi crimini e simbolo della legalità internazionale, la Dichiarazione di Niamey costituisce un solido ponte per rafforzare la vicinanza tra i Paesi africani e quelli europei.
Ad inizio dei lavori, dopo un minuto di silenzio rivolto alla memoria dell’agente della Polizia di Stato Amar Kudin, deceduto nell’adempimento del dovere, la Conferenza ha raccolto un esplicito plauso da parte di tutte le delegazioni e delle Organizzazioni internazionali presenti con circa un centinaio di partecipanti arrivati da numerosi Paesi europei e africani, nonché in rappresentanza delle più importanti organizzazioni internazionali ed europee impegnate nella materia (Interpol, Europol, Eurojust, Frontex, Oim).
L’Italia ha offerto ai partner la più ampia disponibilità a condividere la sua vasta esperienza nella lotta alle organizzazioni criminali transnazionali che gestiscono il traffico illecito di migranti e di esseri umani, in particolare nell’aggredire i loro patrimoni illeciti ovunque vengano occultati nel mondo.