Bullismo: la violenza delle baby gang

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Un espiosdio di violenza tra ragazziRuba il cellulare a un compagno di scuola, spalleggiato dagli amici, e poi chiede il riscatto: 70 euro per restituirglielo. È successo a Reggio Emilia a pochi giorni dall'apertura delle scuole. Sempre di pochi giorni fa la notizia che, a Milano, alcuni giovanissimi rapinavano i loro coetanei. Parliamo di adolescenti tra i 13 e 15 anni che assalivano altri ragazzini, costringendoli a consegnare tutto quello che avevano: dai cellulari, agli occhiali a capi d'abbigliamento firmati. Alcuni sono stati costretti anche a consegnare le scarpe. La "baby gang" agiva praticamente indisturbata a corso Buenos Aires, una delle vie più frequentate della città, ed era composta da 5 ragazzini di cui solo 2, con più 14 anni, che sono stati denunciati. Gli altri 3, essendo minori di 14 anni, sono stati segnalati al Tribunale per i minori.

Le scuole hanno riaperto i battenti e sono ricominciati anche gli episodi di quello che viene definito "bullismo". In realtà il fenomeno non è necessariamente legato all'ambiente scolastico e rappresenta, in molti casi, una vera e propria azione criminale messa in atto da minorenni per motivi spesso molto futili.

A Napoli, prima che riaprissero le scuole, un "branco" di 6 giovani (5 minorenni) ha aggredito una coppia, a colpi di bastone, solo per rubargli un lettore mp3 con il quale stavano ascoltano la musica nella villa Comunale. L'unico 19enne del gruppo è stato arrestato dagli agenti del commissariato di San Ferdinando.

Sensibilizzare per prevenire

Sono alcuni episodi recenti che richiamo l'attenzione sul fenomeno del bullismo. Atti di prevaricazione gravi, ma in molti casi anche vere e proprie violenze, aggressioni, estorsioni che creano grave disagio in chi le subisce. Chi le mette in pratica invece, facendole in gruppo non ha "una vera percezione della responsabilità personale" spiega il vice questore Chiara Giacomantonio responsabile della Sezione minori del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato.

Molte sono le iniziative prese in varie sedi istituzionali per contrastare questo fenomeno e cercare, parlandone, di sensibilizzare insegnanti, genitori e i ragazzini stessi per cercare in qualche modo di arginarlo e di aiutare anche le vittime a farsi sentire. Oltre al sito "Smonta il bullo" del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca rivolto soprattutto ai giovani, anche sul nostro sito una sezione è dedicata al bullismo, con le informazioni utili che spiegano come riconoscerlo, come intervenire e come difendersi. Sul sito vengono segnalate, di volta in volta, anche le iniziative delle singole questure per venire incontro ai ragazzi, agli insegnanti e ai genitori.

Agenti delle questure specializzati nel trattare con i minori, tra l'altro, organizzano incontri nelle scuole proprio per parlare con i ragazzi, ascoltarli e spiegare loro i rischi offrendo consigli su come comportarsi. Primo fra tutti: non vergognarsi di parlare e raccontare eventuali prevaricazioni o episodi spiacevoli ai propri genitori, agli insegnanti e perché no anche alla polizia.

- In collaborazione con Poliziamoderna. -

01/10/2009
(modificato il 12/10/2009)
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