Messina: dalle richieste d'aiuto ai soccorsi
"Correte, c'è una famiglia che gli è caduta una casa addosso. Dentro c'è anche un disabile. Non possono uscire, sono incastrati nelle macerie. Per favore, per favore..." È la disperata implorazione di aiuto che una signora rivolge alla polizia durante il violento nubifragio che l'1 ottobre ha sconvolto la Sicilia orientale travolgendo intere abitazioni con fango e detriti.
Moltissime le telefonate che sono arrivate al 113 per chiedere aiuto alla Polizia di Stato, ma nonostante gli interventi immediati, il bilancio del disastro, seppur ancora provvisorio, è drammatico: 24 morti, 9 dispersi e 705 sfollati.
La Polizia di Stato - insieme alle altre forze dell'ordine, ai vigili del fuoco e protezione civile - ha messo a disposizione uomini e mezzi per portare soccorso alla popolazione colpita dal disastro. Insieme a loro ci sono anche numerosi volontari, che scavano tra le macerie per cercare i dispersi e per aiutare le persone intrappolate nelle case a uscire e mettersi in salvo.
Tra le vittime c'è anche un poliziotto: Roberto Carullo, sovrintendente della Polizia di Stato, in servizio alla Ferroviaria; la sua auto è stata travolta dalla piena di un torrente nei pressi di Scaletta Zanclea, in provincia di Messina; oggi l'ultimo saluto da parte dei familiari del sovrintendente. I funerali saranno celebrati questo pomeriggio alle 15 nel Duomo di Forza d'Agro', un piccolo centro collinare nei pressi di Messina.
Il cinquantenne sovrintendente della polizia ferroviaria lascia la moglie e due figlie ed era molto noto in paese perchè partecipava attivamente alla vita politica locale; era stato più volte eletto al consiglio comunale, di cui era stato il presidente dal 1997 al 2006, e alle amministrative della scorsa primavera si era candidato a sindaco.
(modificato il 02/11/2009)