Risate "In nome della legge"
Un pezzo importante della storia della Polizia ripercorsa attraverso la satira e le vignette che illustravano i giornali di un determinato periodo storico: dall'Asino a Rugantino, al Guerin Meschino, al Travaso delle idee. Un modo per riflettere sorridendo sull'evoluzione della polizia e dell'immagine del poliziotto nel tempo, personificazione di un sistema politico messo in discussione, come accade ancora oggi, attraverso la lente pungente dell'ironia.
Questo è quello che vuole essere il libro "In nome della legge" con il suo sottotitolo emblematico: "tracce satiriche della polizia italiana tra Otto e Novecento"; un progetto nato dalla collaborazione tra l'Ufficio storico della Polizia di Stato, il Centro studi Galantara, la Biblioteca nazionale centrale di Roma e la Biblioteca del ministero dell'Interno.
Il volume è stato presentato ieri pomeriggio a Roma, insieme all'inaugurazione di una mostra che fino al 14 novembre espone, nella Biblioteca nazionale centrale, immagini ed illustrazioni satiriche. Sono quelle immagini con cui vignettisti e comici hanno ironicamente ritratto gli eventi storici, i fatti di cronaca sbeffeggiando i cosiddetti "tutori della legge" che oggi, anche con questo progetto, dimostrano di prendersi un po' meno sul serio. "Oggi" - scrive il capo della Polizia Antonio Manganelli nella prefazione - "l'attività della polizia non è più fredda e meccanica operatività al servizio della legge".
La mostra offre così un insolito spaccato del nostro Paese dal 1848 al fascismo attraverso la figura del poliziotto e del suo modo di agire "In nome della legge". Per far conoscere i modelli iconografici e gli stereotipi che hanno caratterizzato la raffigurazione del poliziotto.
L' inaugurazione della mostra è stata preceduta da un incontro nella sala conferenze della Biblioteca con il saluto del direttore della Biblioteca nazionale centrale Osvaldo Avallone, mentre a presentare il progetto è stato Luigi Mone, direttore centrale per gli Affari generali della Polizia di Stato. Alla riunione ha partecipato anche il vice capo della Polizia Nicola Izzo che ha fatto l'intervento conclusivo. "Mi sembra il modo migliore per far confrontare le istituzioni con la cultura, ha detto il prefetto Nicola Izzo, da questa satira intelligente, che riesce ad essere graffiante non arrivando alla trivialità dell'offesa, emerge la storia più intima della Polizia, quella meno edulcorata delle riviste patinate e più vicina alla cittadinanza. È l'occasione - ha detto infine - per individuare i nostri difetti, per imparare a crescere e a migliorare nella nostra attività".
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 10 alle 13 con ingresso gratuito. Sul sito potete intanto vedere un video in cui l'Ufficio storico della polizia spiega com'è nato il progetto, anticipando la rassegna.
- In collaborazione con Poliziamoderna. -
(modificato il 30/10/2013)