Violenza sulle donne: una giornata per riflettere

CONDIVIDI

L'immagine di una donna vittima di abusiI casi di violenza sulle donne sono tantissimi e nella maggior parte dei casi vengono messe in atto da mariti, compagni, conoscenti o vicini di casa. Sono violenze fisiche, sessuali, psicologiche fatte anche di minacce e persecuzioni quotidiane. La giornata internazionale contro la violenza alle donne, che si celebra il 25 novembre di ogni anno, "deve rappresentare" - ha detto oggi il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano - "un'occasione per riflettere su un fenomeno purtroppo ancora drammaticamente attuale, individuando gli strumenti idonei a combatterlo". Un fenomeno che coinvolge tutti i Paesi, continua il Presidente, e "rappresenta pertanto una vera e propria emergenza su scala mondiale".

Il 25 novembre vuole essere anche un modo per essere vicini ai milioni di donne vittime di violenze di ogni tipo che da febbraio scorso hanno, però, uno strumento in più per combattere e contrastare le persecuzioni quotidiane: la legge n. 38 del 23 aprile 2009 che converte il decreto-legge n. 11 contro lo stalking del 23 febbraio 2009. "In genere nelle vittime di stalking - ha spiegato il vicequestore aggiunto Chiara Giacomantonio, del Servizio centrale operativo della Polizia - si crea uno stato di ansia e di paura che le costringe a cambiare la propria condotta di vita". L'autore delle persecuzioni è in genere un maschio di età compresa tra i 30 e i 45 anni e una cultura medio alta e "quasi sempre" continua la Giacomantonio "conosce bene la propria vittima".

La polizia vicina alle vittime

Negli ultimi anni la Polizia di Stato ha intensificato le iniziative di collaborazione con gli enti e le associazioni che si occupano della tutela di soggetti deboli, contribuendo alla costituzione di una "rete" di protezione per le vittime di violenza. Nell'azione di contrasto il ruolo principale viene svolto dalle Squadre mobili delle questure che, da oltre 10 anni, sono dotate di Sezioni specializzate nelle indagini riguardanti i reati in danno di minori, le violenze sessuali, gli abusi e i maltrattamenti contro le donne compreso lo stalking. Nelle Sezioni è impiegato personale selezionato che svolge specifici corsi e percorsi di formazione per riuscire a costruire delle giuste relazioni con le vittime.

La Polizia di Stato già da alcuni anni ha creato uno strumento informativo per i cittadini, con il progetto denominato "Silvia" (acronimo che sta per Stalking inventory lift per vittime e autori) realizzando un piccolo libretto dove vengono dati consigli alle vittime. "Nell'indagine per stupro ad esempio" - spiega Chiara Giacomantonio - "è importante instaurare un'empatia con la vittima e non chiedere subito di arrivare al dunque. Bisogna essere in grado anche di captare tutte le indicazioni che possono essere utili per individuare l'autore del reato".

Le vittime non devono aver paura di parlare e di rivolgersi alla polizia. Grazie alla nuova legge inoltre, prima della denuncia ufficiale, può essere chiesto l'ammonimento da parte del questore: uno strumento che in questi primi mesi si è rilevato moto utile. Dal 23 febbraio al 4 settembre sono stati ben 568 gli ammonimenti dei questori di tutta Italia.

24/11/2009
(modificato il 31/12/2009)
Parole chiave:
abusi - stalking - donne - violenza