Vittime di reato: un aiuto in più dalla polizia

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Violenza sulle donne Paura, rabbia, indignazione, insicurezza, disperazione a volte sensi di colpa o di vergogna. Sono i sentimenti che possono colpire le persone che subiscono un reato, o ne sono testimoni. Per ricevere assistenza e sapere qual è il modo migliore per affrontare la situazione è opportuno rivolgersi al più presto alla Polizia di Stato o agli altri organi di polizia. "Perché subire un reato significa prima di tutto essere vittima di un'ingiustizia e raccontarlo alla polizia è indispensabile per essere aiutati, ma soprattutto per individuare e punire gli autori del reato".

Con queste parole una brochure delle forze di polizia (.pdf 375 Kb), elaborata in collaborazione con l'università "La Sapienza" di Roma, vuole fornire un aiuto pratico a tutela delle vittime. Un gruppo di lavoro interforze è stato istituito presso la Direzione centrale della polizia criminale per elaborare proposte d'intervento in tema di assistenza alle vittime di un reato secondo quanto stabilito dal Consiglio d'Europa nel 2001.

Un tavolo tecnico di riflessione e approfondimento su questa tematica dal quale è nato anche un documento che contiene le principali informazioni che una vittima deve conoscere per far valere i suoi diritti e cercare così di tutelarsi.

Nella brochure sono contenuti in sintesi i diritti riconosciuti dalla legge, comprese le più recenti disposizioni relative agli atti persecutori (.pdf 41 Kb) e allo stalking. La parte offesa, in genere, può presentare querela entro 3 mesi dal momento in cui ha subito un reato; per lo stalking le legge prevede invece 6 mesi di tempo.

Il documento - distribuito in tutti gli uffici delle forze dell'ordine incaricati a raccogliere le denunce dei cittadini - propone anche alcuni suggerimenti per facilitare il racconto del fatto che si vuole denunciare.

- In collaborazione con Poliziamoderna. -

25/01/2010
Parole chiave:
consigli - vittime - querela - vademecum