Reggio Calabria: operazione dello S.C.O. contro immigrazione clandestina gestito da cosche 'ndrangheta
Il Servizio Centrale Operativo e la Squadra Mobile di Reggio Calabria stanno eseguendo 67 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettanti indagati, 32 italiani e 35 indiani, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata a favorire l'immigrazione clandestina. Il modus operandi utilizzato dall'organizzazione è quello consueto dei contratti di assunzione fittizi richiesti da imprenditori compiacenti a favore degli stranieri che permettevano loro di richiedere il visto d'ingresso per l'Italia, ma diversamente dal solito la criminalità locale non si è limitata allo sfruttamento dell'immigrazione assumendo un ruolo preminente. La richiesta di pagamento per i "servizi" resi ai connazionali, che variava dai 10.000 ai 18.000 euro per ogni migrante, ha fatto stimare un introito illegale, nel periodo preso in esame, pari ad oltre sei milioni di euro. Le complesse investigazioni sono state avviate nell'anno 2007 a seguito della denuncia di un imprenditore agricolo della provincia di Reggio Calabria, costretto da affiliati alla cosca Iamonte di Melito Porto Salvo (RC) a cedere alcune sue aziende, ed a presentare documentazione di assunzione per legittimare l'ingresso in Italia di immigrati provenienti dall'India e dal Pakistan. Individuata anche la partecipazione della cosca Cordì di Locri (RC) a cui è stata contestata anche l'aggravante del reato di mafia. Coinvolti, oltre le citate famiglie della 'ndrangheta locale, anche imprenditori, 3 dipendenti dell'ufficio provinciale del lavoro di Reggio Calabria e alcuni cittadini indiani che dopo aver reclutato nel loro Paese centinaia di migranti li facevano giungere nel nostro Paese dietro consistente esborso di denaro. L'operazione di Polizia vede interessate varie regioni italiane: Calabria, Lombardia, Toscana, Marche, Campania e Basilicata. Le attività di oggi rientrano nell'ambito di un piano strategico nazionale stabilito dal Ministero dell'Interno e attuato da Dipartimento della Pubblica Sicurezza, volto a contrastare il fenomeno dell'immigrazione clandestina in tutte le sue manifestazioni.