Pedofilia online: in manette 2 insospettabili e 60 indagati

Erano due insospettabili, sono stati arrestati per pedofilia online al termine di un'operazione conclusa il 23 febbraio dalla Polizia.

Un cinquantenne residente in Veneto, insegnante di scuola elementare ed uno studente ventenne del Trentino Alto Adige sono stati sorpresi in casa dalla polizia postale di Reggio Calabria con migliaia di file di natura pedo-pornografica.

L'indagine ha consentito anche di individuare altri 60 pedofili online, cinque dei quali segnalati dalla polizia cilena.

L'operazione "Simon40" è iniziata da un monitoraggio della Rete svolto dagli specialisti della Postale calabrese che, operando "sotto copertura" attraverso canali di file sharing, hanno individuato una rete di pedofili che si scambiavano materiale pedopornografico e cercavano di adescare minori.

Il nome dell'operazione deriva dal nickname (pseudonimo di rete) di uno degli indagati, un uomo di 40 anni residente in Lombardia, che aveva diffuso immagini proibite sul Web. Un agente in incognito si è finto un tredicenne ed ha intrapreso una serie di conversazioni con "Simon40" arrivando fino a farsi cedere immagini proibite.

Grazie alla ricerca del materiale divulgato dall'indagato, gli investigatori della Postale hanno individuato altri 55 utenti del web intenti a scaricare e condividere le immagini vietate.
Altri indagati sono stati individuati grazie alla collaborazione internazionale tra le forze di polizia.

In particolare la polizia cilena aveva individuato una comunità virtuale di natura pedo-pornografica, nella quale erano iscritti anche cinque italiani.

Nel corso dell'operazione, che ha coinvolto più di un centinaio di agenti della Polizia di Stato nelle varie regioni interessate, sono stati perquisiti anche uffici ed imprese private. Nell'ambito delle perquisizioni sono stati sequestrati: 92 computer, 83 hard disk esterni, 28 pendrive e oltre 3 mila dvd sui quali sono ancora in corso accertamenti.