La prossimità

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Il passaggio dei profughi

Il massiccio flusso di migranti degli ultimi anni nel nostro Paese ha interessato anche l’ambito ferroviario.

La Polizia Ferroviaria ha rafforzato il dispositivo nel proprio ambito di intervento, in raccordo operativo con le Questure, predisponendo servizi mirati di scorta a bordo dei treni internazionali diretti al Brennero (effettuata assieme ai colleghi della Polizia austriaca e tedesca) nonché una quotidiana attività di monitoraggio dei convogli diretti ai confini di Ventimiglia, Tarvisio e del Brennero.  

Attenzione massima ai profili di pubblica sicurezza connessi con lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, il possesso di documenti falsi, la presenza irregolare sul territorio nazionale, ma anche cura per la tutela dell’integrità fisica dei migranti.

Professionalità ed umanità i tratti distintivi di questa delicata ed impegnativa attività che nel 2014 è valsa l’assegnazione dell’Ambrogino d’oro alla Polfer di Milano.

 I senzatetto

Gli operatori della Polizia Ferroviaria abitualmente contribuiscono, unitamente alle istituzioni impegnate nei servizi sociali ed alle associazioni di volontariato, alla rete di assistenza agli emarginati che finiscono spesso per gravitare nelle stazioni.

Il rapporto con le persone in stato di bisogno diventa quotidiano e connotato da profonda vicinanza e umanità.

Numerosi gli episodi in cui i poliziotti, quando le condizioni meteo diventano proibitive, provvedono personalmente a distribuire  coperte ai senza tetto o quelle in cui sostentano le persone disagiate offrendo loro un pasto caldo, anche di tasca propria, o qualche momento di tepore all'interno degli uffici.

Un esempio su tutti, il “pranzo della solidarietà”. Un’iniziativa nata nel 2015 nella quale il personale Polfer della Puglia in occasione delle festività natalizie, mediante una colletta interna, ha offerto e materialmente preparato un pranzo destinato ad oltre 100 clochard all’interno di alcuni locali messi a disposizione da FS Italiane.

Le persone scomparse rintracciate

Il treno risulta essere uno dei mezzi preferiti per gli spostamenti lungo il territorio nazionale da parte di persone che si allontanano da casa per diversi motivi e che vogliono far perdere le loro tracce. Numerose sono le segnalazioni di scomparsa che le Sale Operative della Polizia Ferroviaria ricevono quasi quotidianamente.

Il fenomeno è vasto e presenta diverse connotazioni (sociologiche, psicologiche, mediche).

Gli operatori della Polizia Ferroviaria si trovano spesso a dover affrontare  situazioni molto delicate dove i protagonisti sono ragazzi “difficili”, anziani, disperati, persone emarginate o con problemi psicologici, o semplicemente adolescenti in “fuga d’amore”. Sono oltre 1.000 le persone rintracciate ogni anno dalla Polfer nelle stazioni o sui treni, per lo più minorenni.

Il defibrillatore

Grazie alla collaborazione con l’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e l’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri a partire dal 2015 sono stati distribuiti 60 defibrillatori nelle principali stazioni e formati oltre 600 operatori.

Negli scali ferroviari ogni giorno transitano milioni di persone. E’ possibile che si verifichino episodi di malore dei viaggiatori e, in alcuni casi, di infarto. Spesso l’intervento tempestivo delle pattuglie Polfer, presenti ogni giorno sul territorio, ha permesso di intervenire in tempi ridottissimi, ben prima delle unità di soccorso qualificate. La prontezza dell’intervento ha consentito in molti casi di salvare la vita a persone colte da arresto cardiaco.

Sono 19 le vite salvate negli ultimi 6 anni da personale della Polizia Ferroviaria, talvolta con l’uso del defibrillatore in dotazione.

29/03/2017
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