Pedofilia: “;Giornata nazionale”; contro gli abusi

CONDIVIDI

Pedopornografia onlineSono più di 50 le persone arrestate e più di mille quelle denunciate nel 2009 per reati legati allo sfruttamento della prostituzione minorile, alla produzione, commercio, diffusione e detenzione di materiale pedopornografico agli atti di violenza su minori. Dall'inizio di quest'anno ad oggi sono già 26 le persone arrestate e 300 i denunciati. I dati sono stati forniti dalla polizia postale in occasione della ricorrenza della Giornata nazionale contro la pedofilia e pedopornografia.

''Oggi le nuove realtà di internet sono i social network, che consentono forme di contatto, forme di comunicazione anche visive, estremamente semplificate estese a fasce di utenti enormi, con possibilità di scambi di comunicazione estremamente rapidi; si prestano quindi in maniera ottimale a tentativi di adescamento, tentativi di coinvolgere i minori in forme di abusi in evoluzione''. Lo ha sottolineato Antonio Apruzzese, direttore della polizia postale e delle comunicazioni, commentando le insidie della Rete, a margine della tavola rotonda ''Un futuro di sole e d'Azzuro'' tenutasi oggi, a Roma.

"In queste nuove realtà - ha concluso il direttore della polizia postale - noi ci occupiamo come Polizia in generale di tutto il fenomeno degli abusi sessuali. Noi ci occupiamo di tutto ciò che riguarda Internet. È un mondo in fortissima evoluzione che peraltro sta facendo crescere questa forte ansia di sicurezza".

"Man mano che aumentano le potenzialità della Rete, aumentano le occasioni di reato ma è migliorata anche la capacità repressiva", sottolinea Diego Buso, responsabile della Divisione investigativa del Servizio polizia postale e delle comunicazioni spiegando come, da parte degli agenti, "ci sia un'attività di monitoraggio della Rete internet 24 ore su 24".

Sono 570 i siti dai contenuti illeciti finiti nella "lista nera" da quando è stata istituita 3 anni fa, fino ad oggi. Una volta entrati nella black list i siti diventano inaccessibili dall'Italia o dagli altri Paesi che aderiscono al sistema di condivisione e scambio delle black list.

"Dietro lo scambio di file dal contenuto pedopornografico c'è un mercato gestito dalle organizzazioni criminali - dice ancora Busi - oppure canali più riservati, dove il materiale viene scambiato per condividere perversioni, come le violenze su minori".

Difficile tracciare un 'identikit' del pedofilo anche se, secondo Buso, "i reati di violenza e di collezionismo di materiale pedopornografico riguardano soprattutto uomini".

A volte si tratta di autentici 'insospettabili': le indagini, prosegue il responsabile della Divisione investigativa del Servizio polizia postale e delle comunicazioni, "vengono fatte con la massima delicatezza". Le perquisizioni aprono veri e propri "drammi familiari" e nel mirino finiscono anche uomini "sposati e con figli piccoli".

05/05/2010