Cooperazione internazionale: la polizia in Europa
La Polizia italiana ha partecipato a numerose iniziative di cooperazione in ambito europeo. Molti sono stati gli accordi, i gruppi di lavoro e i protocolli d'intesa che hanno permesso agli Stati membri dell'Unione di collaborare nella lotta dei crimini più diffusi.
Gli accordi delle specialità
La polizia stradale è impegnata nel progetto "Icarus"
(Inter-Cultural Approaches for Road Users Safety), approvato e finanziato dall'Unione europea, per la diffusione di un linguaggio comune europeo
sulla sicurezza stradale e per creare omogeneità nella formazione di tutti i giovani dell'Unione. Il primo meeting del Progetto europeo
"Icarus" si è tenuto, lo scorso ottobre, a Roma presso la Scuola superiore di polizia. In questa sede i 31 rappresentanti dei corpi di
polizia e dei ministeri dell'Educazione di 16 Paesi europei hanno evidenziato le iniziative a livello europeo e i dati sulla sicurezza stradale.
Prevenire furti d'identità digitale, attacchi alle istituzioni e qualsiasi altro tipo di crimine informatico è l'obiettivo della nuova task force europea istituita a Roma con la firma di un protocollo d'intesa tra il capo della Polizia, Antonio Manganelli, l'amministratore delegato di Poste italiane Massimo Sarmi e il direttore del Secret service statunitense Mark Sullivan. Nel giugno 2009 nasce la centrale operativa per la lotta al cyber-crime in tutta Europa.
Le polizie ferroviarie di diversi Stati europei si sono unite in un network "Railpol" con l'obiettivo di favorire l'attività di intelligence e di studio dei fenomeni criminali in ambito ferroviario. A tale proposito è stato anche istituito "Colpofer" - un organismo di collaborazione a cui aderiscono le polizie e le aziende ferroviarie di 26 Paesi europei. "Colpofer" è nato per attuare misure di protezione delle stazioni e dei depositi bagagli, ma anche scorte per i treni che trasportano merci pericolose.
Vista la gravità del fenomeno occorre sottolineare che all'interno di questo organismo è stato creato un gruppo di lavoro permanente che si occupa dei furti di rame. Ogni 3 mesi il gruppo si riunisce per uno scambio di informazioni sul fenomeno.
Per garantire un adeguato livello di sicurezza alle frontiere esterne dell'Unione europea, è stata creata, nel 2004, l'Agenzia per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri (Frontex). È una struttura che coordina gli Stati membri, assistendo questi nella formazione delle guardie nazionali di confine e fornendo loro il sostegno per organizzare operazioni di rimpatrio congiunte.
Le informazioni condivise
Un'iniziativa tutta italiana è quella che permette ai rappresentanti degli Uffici relazione
esterne di incontrarsi e scambiarsi, in tempo reale, in uno spazio web, progetti innovativi e notizie legate al contrasto del crimine. È
nata infatti nel settembre 2009 la "Communicating security using ICT", la prima Rete tra le forze di polizia europee per
condividere le iniziative di comunicazione sul tema della sicurezza.
Altro importante strumento, utile per le indagini in campo internazionale, è la "rete comune" dei profili genetici che costituisce la banca dati del Dna designata con il Trattato di Prüm. L'accordo prevede lo scambio di informazioni su persone inquisite e sulla falsificazione dei documenti. Conserva i campioni biologici di condannati, imputati e indagati, ma anche tutte le tracce biologiche raccolte dalla polizia scientifica sulla scena del delitto.
Esperienze comuni in tema di sicurezza dei grandi eventi sono state discusse durante il meeting finanziato dall'Unione europea e coordinato dell'Istituto interregionale delle Nazioni Unite per la Ricerca sul Crimine e la Giustizia (Unicri). Lo scopo è quello di creare un contenitore delle migliori pratiche da mettere a disposizione degli Stati europei che organizzano eventi di particolare rilievo.
L'Accademia europea
È inoltre importante sottolineare l'attività di Cepol, l'accademia europea
di polizia (dal francese Collège Européen de POLice), che riunisce funzionari
delle forze di polizia di tutta Europa per incoraggiare la cooperazione e lo scambio di esperienze operative.
La cooperazione internazionale
Molti gli incontri in cui si è parlato di cooperazione internazionale di polizia e
lotta al crimine, ad esempio in occasione dell'incontro tra il capo della Polizia italiana Antonio Manganelli e il suo omologo
francese (settembre 2009), del vertice italo-tedesco tenutosi al Viminale (ottobre 2009).
Importante il progetto di cooperazione internazionale tra Italia, Francia e Spagna "Alto impatto" per il contrasto all'immigrazione clandestina e il controllo delle frontiere interne.
Tra le più recenti visite del prefetto Manganelli vale la pena ricordare quelle a Madrid (marzo 2010) e quelle in Montenegro e Macedonia
(aprile 2010).
In novembre si sono incontrati a Roma, per la 60^ conferenza del Police Working Group on Terrorism, gli esperti europei antiterrorismo dei 27 Paesi
dell`Unione Europea più la Norvegia, la Svizzera e la Croazia.
(modificato il 14/05/2010)