Taranto: fermati i bracconieri del “;Mare nostro”;
Utilizzavano bombe per la pesca di frodo facendo esplodere gli ordigni a ridosso della città, sotto
il ponte Punta Penna, vicino agli allevamenti di cozze nere, e in Mar Grande, non lontano dal molo.
La notte scorsa gli agenti della Squadra mobile di Taranto, con la collaborazione della Squadra nautica e del Reparto prevenzione
crimine "Puglia", hanno portato a termine l'operazione "Mare nostro" fermando otto componenti di una banda specializzata nella
pesca di frodo.
Due di loro, i capi dell'organizzazione, sono stati condotti in carcere; per altri quattro sono scattati gli arresti domiciliari:
alcuni di essi fornivano l'esplosivo, altri i detonatori e uno è titolare di una pescheria nella quale veniva ricettato il pesce pescato
abusivamente.
Obbligo di dimora per un altro elemento del gruppo che partecipava alla raccolta del pesce in mare, mentre è stato disposto il divieto
temporaneo, per 2 mesi, di esercitare imprese per un fiancheggiatore che ricettava i prodotti ittici attraverso un deposito all'ingrosso. Altre
cinque persone sono indagate a piede libero.
Le accuse sono diverse: associazione per delinquere finalizzata alla pesca di frodo con l'uso di materiale esplosivo artigianale,
danneggiamento di risorse biologiche, detenzione e porto di manufatti esplosivi ad alto potenziale, ricettazione di prodotti ittici provento
dell'attività illecita.
Durante le perquisizioni gli agenti hanno sequestrato una pescheria, un magazzino di prodotti ittici, un deposito di materiali,
due imbarcazioni a motore e circa 150 chili di Anfo (Ammonital nitrate fuel oil), una miscela esplosiva composta da materiali reperibili sul
mercato e decine di detonatori già collegati alle micce nonché diversi candelotti pronti all'uso.
L'indagine conclusa questa notte è iniziata nel maggio 2009, quando gli investigatori della Mobile hanno cominciato ad
indagare dopo che la Squadra nautica è intervenuta in seguito ad un lancio di tre bombe da una barca.
Dopo numerosi appostamenti, riprese video effettuate subito dopo l'utilizzo degli esplosivi in mare e intercettazioni telefoniche, gli agenti hanno
ricostruito l'attività e l'organizzazione criminale, identificandone i membri con i relativi compiti.