Antiterrorismo: vertice ad Atene dei capi della Polizia italiana e greca

Un vertice operativo si è svolto ad Atene tra i capi delle Polizie italiana e greca, Antonio Manganelli e Lefteris Oikonomou. L'incontro ha permesso di fare il punto sullo stato della collaborazione tra i due paesi, all'indomani dell'attentato anarco-insurrezionalista del 24 giugno nella capitale greca.

Nell'attentato, avvenuto all'interno dello stesso edificio dove si è svolta la riunione di ieri, ha perso la vita il capo della Sicurezza del Ministro della protezione del cittadino.

All'incontro hanno partecipato i responsabili dell'antiterrorismo, dell'anticrimine e degli uffici per il contrasto dell'immigrazione clandestina.

La polizia greca, subito dopo l'attentato del 24 giugno, dichiarò che l'ordigno che aveva ucciso Giorgio Vasilakis, collaboratore del ministro Chrisochoidis, era simile alle bombe recapitate nel 1999 in Italia a nome dell' organizzazione Solidarietà Internazionale per chiedere la liberazione di un anarchico greco.

La prima bomba fu inviata ai carabinieri della stazione di Musocco a Milano, e l'altra all'agenzia di viaggi Mediterraneo sempre del capoluogo lombardo, a pochi passi dall'Ente greco per il turismo; lo scopo era la richiesta della liberazione di Nikos Maziotis, 43 anni, allora agli arresti in Grecia per un fallito attentato dinamitardo contro un ministero nel 1997 ed ora di nuovo in prigione accusato di essere il capo della principale organizzazione armata insurrezionalista Lotta Rivoluzionaria.

I legami tra gli insurrezionalisti greci e quelli italiani, ampiamente documentati da pagine e pagine di atti investigativi, sono da tempo anche all'attenzione della nostra intelligence.

Nel vertice oltre al tema del terrorismo si sono affrontate altre questioni importanti come il rafforzamento della cooperazione fra i due Paesi in merito alla lotta all'immigrazione clandestina, al traffico di stupefacenti e al crimine organizzato.