Camorra: arrestato il latitante Cesare Pagano

Si nascondeva in una villetta in provincia di Napoli, Cesare Pagano, 42 anni, boss della camorra latitante, inserito tra i trenta più pericolosi.

La Squadra mobile di Napoli lo ha arrestato in località Licola, in provincia di Napoli, in una abitazione poco distante dalla spiaggia, insieme con i suoi due guardaspalle, il nipote Carmine, soprannominato "Angioletto", anch'egli latitante, e il genero.

Per sfuggire alla cattura aveva preso l'abitudine di dormire di giorno e stare sveglio di notte, infatti gli agenti lo hanno trovato vestito di tutto punto pronto per scappare così come ha fatto, nel marzo scorso, a Quarto nel napoletano, in quella occasione, la Polizia si accorse del trucco perche trovò nel covo i quotidiani appena stampati, che gli erano stati portati nel corso della notte.

Dopo gli arresti dello scorso anno che hanno colpito duramente il clan Amato-Pagano con l'arresto del cognato Raffaele Amato e il successivo di Antonio Bastone, Pagano, era diventato capo indiscusso del clan degli "scissionisti" di Scampia, l'organizzazione criminale considerata la più potente del capoluogo campano.

Cesare Pagano è accusato di omicidio, associazione camorristica e traffico di stupefacenti, oltre a numerosi delitti avvenuti durante la faida con il clan rivale dei Di Lauro, il boss è ritenuto responsabile anche di altri omicidi avvenuti agli inizi degli anni '90 nel corso di un'altra faida, quella contro il clan Ruocco di Mugnano.

"L'azione dello Stato, forte e precisa contro il crimine, non conosce tregua". "Anche oggi, grazie all'eccellente lavoro della Squadra mobile di Napoli, che ha arrestato uno dei latitanti più ricercati di camorra, è stata messa a segno un'altra importante vittoria contro la criminalità organizzata".

Così, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, si è congratulato con il capo della polizia Antonio Manganelli e con il questore di Napoli Santi Giuffrè, per l'arresto del boss della camorra Cesare Pagano.