Taormina: latitante bielorusso in manette
Se ne stava tranquillamente in vacanza in un albergo di Letojanni, in provincia di Messina, senza nemmeno pensare al mandato di cattura europeo che pendeva sulla sua testa da dieci anni.
Ma il suo nome non è passato inosservato agli agenti del commissariato di Taormina, che ogni giorno controllano i documenti di tutti coloro che alloggiano nelle strutture alberghiere della zona.
Ieri notte, dopo aver verificato le informazioni con le autorità bielorusse, i poliziotti lo hanno rintracciato e arrestato.
Mikhail Skiba, 64 anni, era ricercato in Bielorussia dal giugno del 2000 quando un magistrato del suo Paese aveva emesso il provvedimento di arresto. L'uomo deve scontare una condanna per truffa su larga scala e istigazione alla corruzione.
I fatti risalgono al 1996 quando Skiba, di professione avvocato, aveva ricevuto dollari statunitensi da un suo assistito per difenderlo in un procedimento penale, e lui con quei soldi aveva tentato di "comprare" un giudice.
Dopo essersi appostati in albergo, gli agenti hanno atteso che il latitante rientrasse nella sua camera. Subito dopo lo hanno raggiunto e accompagnato in commissariato per un controllo.
Quando è stato dichiarato in arresto l'uomo ha inizialmente negato, manifestando stupore, ma poi si è dovuto arrendere all'evidenza dei fatti.