Il vice capo Sempreviva a Bruxelles per il Comitato operativo per la sicurezza interna
Gli alti vertici delle Forze di polizia degli Stati membri si sono riuniti il 9 Febbraio a Bruxelles per confrontarsi sulle più gravi sfide alla sicurezza dei nostri territori e per individuare sinergie e soluzioni condivise. A rappresentare l’Italia, nel Comitato Operativo per la Sicurezza Interna, il Vice Direttore Generale della pubblica sicurezza preposto al coordinamento ed alla pianificazione, Prefetto Maria Teresa Sempreviva, accompagnata dal Direttore del Servizio relazioni internazionali dell’Ufficio coordinamento e pianificazione delle Forze di Polizia.
Lotta al terrorismo ed alla radicalizzazione, nelle sue manifestazioni on line ed off line, contrasto al narcotraffico e nuovo ciclo pluriennale europeo nella prevenzione e nel contrasto ai più gravi ed emergenti fenomeni criminali sono stati i temi affrontati in un rinnovato spirito di consenso e fiducia reciproca.
Nella prevenzione e nel contrasto al narcotraffico, particolarmente apprezzati dalla Presidenza francese e dalle altre delegazioni intervenute, sono stati gli interventi del Prefetto Sempreviva che ha sottolineato la necessità di affiancare, agli strumenti penali tradizionali – anche privativi della libertà personale- le attività di ricerca, congelamento e confisca dei proventi illeciti, in considerazione degli enormi profitti che questa attività criminale genera, ricordando il modello nazionale caratterizzato da una normativa specifica di aggressione ai patrimoni illeciti di estremo successo. In questo ambito, il Vice Capo ha evidenziato l’importanza di disporre di uffici specializzati che possono effettuare, come nel caso italiano, un attento e costante monitoraggio delle piattaforme virtuali che oggi più che mai offrono opportunità estese al mercato della droga che si avvale anche di cripto-valute e di mercati nel darknet.
Il dibattito è proseguito con un confronto approfondito sul recente piano europeo di contrasto alla criminalità internazionale, l’EMPACT, con una particolare attenzione alle trasformazioni sociali, economiche e tecnologiche in atto, affinchè queste non rappresentino pericolose fonti di nuove opportunità per i criminali. Il programma di azione europeo contro le dieci più gravi forme di criminalità avrà risorse umane e finanziarie dedicate, con un ruolo di primo piano delle Forze di polizia italiane nel contrasto alle reti criminali ad alto rischio, alla lotta al traffico di esseri umani, alle frodi comunitarie, al riciclaggio e ai crimini ambientali.
Al centro, poi, del focus dedicato alla radicalizzazione del terrorismo il crescente utilizzo dei social media e delle piattaforme di messaggistica online utilizzate per diffondere “discorsi radicalizzanti” e fomentare gli estremismi ed il ritorno anche alle tradizionali forme offline. L’Italia ha potuto sul punto illustrare il proprio modello all’avanguardia fondato da un lato su un quadro giuridico complesso e coerente che consente mirate attività di prevenzione e di contrasto dall’altro su un dialogo aperto con le comunità religiose e la società civile. Quanto allo scambio delle informazioni, il Prefetto Sempreviva ha ricordato l’importanza a livello nazionale del Comitato di analisi strategica di antiterrorismo, il CASA, istituito presso il Ministero dell’interno, capace di analizzare le principali informazioni e di metterle tempestivamente a disposizione delle Forze di polizia e dei Servizi di intelligence.