Milano: la Polizia di Stato ricorda il commissario Calabresi
Il 17 maggio di 50 anni fa in via Cherubini a Milano un commando armato, appartenente all'organizzazione di estrema sinistra “Lotta Continua”, assassinò il commissario capo Luigi Calabresi.
Questa mattina, a Milano, è stata ricordata la figura del giovane commissario di Pubblica Sicurezza alla presenza del capo della Polizia Lamberto Giannini e dei familiari di Calabresi.
Nella chiesa di San Marco è stata celebrata una messa in suffragio officiata dall’arcivescovo di Milano Monsignor Delpini e, successivamente, presso la questura di Milano si è tenuta la cerimonia commemorativa, nella quale il prefetto Giannini, intervenuto dopo la signora Gemma Capra, moglie di Calabresi, ha sottolineato
L’assassinio del commissario Calabresi fu deciso da una parte di militanti di alcune organizzazioni politiche della sinistra extra-parlamentare che lo ritenevano responsabile della morte dell'anarchico Giuseppe Pinelli. Quest'ultimo era stato fermato nel corso delle indagini per la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969 ed era morto precipitando da una finestra della questura di Milano.
Prima di lasciare il luogo della cerimonia, il prefetto Giannini ha deposto una corona all’esterno della Questura, presso la lapide in memoria delle 4 vittime della strage del 17 maggio 1973, in cui rimasero ferite anche 52 persone.
In quella occasione, proprio nel giorno in cui veniva inaugurato il busto dedicato a Calabresi ad un anno dalla sua morte, il terrorista Gianfranco Bertoli lanciò una bomba a mano tra la folla causando la morte di Gabriella Bortolon, Felicia Bartolozzi, Giuseppe Panzino e della guardia di Pubblica sicurezza Federico Masarin, in servizio all’Ufficio politico della questura di Milano.