Trieste, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, 13 arresti
I poliziotti della Squadra mobile di Trieste e della locale Sezione investigativa del Servizio centrale operativo (Sisco) hanno arrestato 13 persone e denunciate altre 13 per associazione a delinquere transnazionale finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina lungo la rotta balcanica.
Le indagini sono iniziate nel 2021 per accertare eventuali passaggi di auto nel confine italo-croato che potessero essere utilizzate per il trasporto di immigrati clandestini.
Effettivamente gli investigatori hanno documentato, in numerose occasioni, il passaggio di coppie di automobili, un modus operandi tipico dei passeurs, che utilizzano la prima vettura come apripista per monitorare eventuali problemi o la presenza di posti di controllo delle forze dell’ordine e la seconda con a bordo i clandestini.
A quel punto, grazie anche a scambi di informazioni con la polizia slovena e croata, è stato possibile individuare un’associazione a delinquere formata da 26 persone specializzata nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il gruppo criminale aveva un’organizzazione ben strutturata, non solo in termini di uomini, con una precisa suddivisione dei ruoli (chi organizzava la logistica e chi invece fungeva da autista o da passeur) ma anche di mezzi, disponendo di una flotta di autovetture e furgoni piuttosto vasta.
I clandestini venivano fatti raggruppare al confine tra Slovenia e Croazia dove, raggiunti a piedi dai passeur, venivano accompagnati, attraverso percorsi boschivi ed accidentati per bypassare i controlli della locale polizia, fino a Pomjan in Slovenia da dove, a bordo delle auto dell’associazione per delinquere, venivano accompagnati in territorio italiano.
I passaggi costavano ai migranti dai 200 ai 250 euro che finivano in una cassa comune.
Durante le faticose camminate, venivano somministrati sonniferi ai bambini affinché non piangessero attirando l’attenzione su di loro e gli adulti spesso venivano picchiati perché non volevano camminare.
All’ operazione hanno partecipato anche gli agenti delle Squadre mobili di Bologna, Rimini, Pesaro Urbino e Treviso, dei Reparti prevenzione crimine di Padova, Bologna e Reggio Emilia, nonché delle polizie francese, slovena, kosovara e albanese, attivate dal Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia tramite gli esperti per la sicurezza di Parigi, Lubiana, Pristina e Tirana.