Rieti: deposte due pietre d’inciampo in Questura

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Rieti: deposte due pietre d’inciampo in Questura

Dal 1992, grazie all’iniziativa di un artista tedesco, Gunter Demnig, in molti Paesi d’Europa si sta cercando di creare una memoria diffusa dell’Olocausto attraverso l’apposizione sul selciato delle città di Pietre d’Inciampo. Pietre ricoperte in ottone collocate davanti alle case, uffici o edifici da dove le persone furono deportate nei campi di sterminio nazifascisti o comunque uccise a causa della loro appartenenza religiosa, etnica o politica.

Nel lungo percorso di ricostruzione della memoria dei propri caduti, la Polizia di Stato recupera le storie e le vite di poliziotti eroi che seppero, in un periodo drammatico della storia del nostro Paese, fare la scelta più giusta sapendo di andare incontro alla morte.

Di fronte l'ingresso della questura di Rieti, in occasione delle celebrazioni relative alla Settimana della memoria, per commemorare le vittime dell’olocausto, sono state posizionate dal questore Mauro Fabozzi, alla presenza del prefetto Pinuccia Niglio e del sindaco Daniele Sinibaldi, due pietre d’inciampo, intitolate alla memoria dei commissari di Pubblica sicurezza Filippo Palieri e Salvatore Poti, in servizio alla questura di Rieti durante l’occupazione nazista.

Filippo Palmieri, Medaglia d’oro al Merito civile, da capo di Gabinetto della questura di Rieti salvò la vita di circa 300 artigiani reatini, nascondendo i loro nominativi allo scopo di evitargli la deportazione nei campi di lavoro in Germania.

Nello stesso periodo, Salvatore Poti, anche lui in servizio alla questura di Rieti, fu un fervente antinazista e avvisando numerosi cittadini dell’imminente arresto nazista, consentì loro la fuga, salvandoli da morte certa.

I due commissari, accusati dai nazisti di mancato collaborazionismo, furono deportati nel lager di Wietzendorf, dove Palieri, il 13 aprile 1945, morì a causa degli stenti e delle torture subite, mentre Poti dovette attendere la fine dell’egemonia nazista in Germania, prima di essere liberato.

Rieti: deposte due pietre d’inciampo in QuesturaAlla cerimonia di oggi erano presenti anche i nipoti di Filippo Palieri, Giuliana e Claudio, una delegazione locale dell’Anps e il cappellano provinciale della Polizia di Stato, don Fabrizio Borrello, che ha dato la benedizione durante la posa delle due pietre d’inciampo.

Debora Mecchia

 

 

 

26/01/2024
(modificato il 07/03/2024)