Taranto: 46 mafiosi in manette per riciclaggio ed estorsioni
Un duro colpo alla mafia
pugliese è stato inferto questa mattina dalla Squadra mobile di Taranto, che ha eseguito 46 arresti su
richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Lecce.
I capi d'accusa sono tanti: associazione per delinquere di stampo mafioso e finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, porto e detenzione
illegale di armi ed esplosivi, truffa aggravata, estorsione, intestazione fittizia di beni a fini elusivi della normativa di prevenzione e
agevolazione al riciclaggio.
L'operazione "Scarface" è iniziata nell'ottobre 2005, con l'indagine nei confronti del gruppo criminale guidato da Giuseppe
Florio, esponente mafioso pregiudicato per usura ed estorsione, tuttora sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con
obbligo di soggiorno.
L'organizzazione si distingueva per un "basso profilo", con investimenti patrimoniali di media portata che consistevano
nell'acquisto di esercizi commerciali, a volte intestati a prestanome.
Gli investigatori, nei quasi 5 anni di indagine, hanno evidenziato come in realtà l'attività del gruppo avesse anche
lo scopo di riciclare i guadagni di pregresse attività criminali.
Il modus operandi dell'organizzazione criminale era quello proprio dell'associazione di stampo mafioso, con il classico metodo
dell'intimidazione, del controllo del territorio, con una struttura piramidale e una serie di attività di riciclaggio.
Per finanziare l'attività della banda si ricorreva spesso a truffe ai danni di istituti di credito e società finanziarie, attraverso
l'erogazione di mutui in favore di prestanome che presentavano documentazioni false. Almeno 14 gli episodi accertati dagli investigatori, con
ricavi di oltre un milione di euro.
Per l'autofinanziamento venivano utilizzate anche estorsioni nei confronti di piccole attività commerciali come ristoranti,
tabaccherie, vivai, rivendite di latticini e società operanti nel campo dell'edilizia.
L'organizzazione aveva la disponibilità di un vero e proprio arsenale consistente in esplosivi e numerose pistole e fucili, utilizzati dagli
appartenenti al gruppo.
Gli agenti, con la collaborazione della Guardia di finanza, hanno sequestro beni mobili ed immobili, tra i quali un bar
all'interno del padiglione "Vinci" dell'ospedale "Santissima Annunziata" di Taranto, un altro bar situato nel quartiere "Salinella", 3 auto e 2
moto, per un valore complessivo di circa 700 mila euro. In precedenza erano state sequestrate anche alcune quote societarie,
diverse unità immobiliari ed un ristorante.