Enna: Operazione Alba Iulia
La Polizia di Stato di Enna, – coordinata dalla Procura della Repubblica ha arrestato un uomo ed una donna, di nazionalità romena per reati contro il patrimonio. I due soggetti hanno sottratto ed utilizzato indebitamente delle carte di pagamento ad un anziano signore – che accudivano come badanti – derubandolo di oltre 14.000 euro; oltre che per la ricettazione di vari modelli di gioielli dall’ingente valore. I poliziotti della squadra mobile di Enna e del Commissariato di Piazza Armerina, iniziano le indagini nel dicembre del 2017, attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, a carico di un terzo soggetto per porre fine ad una serie di reati predatori avvenuti nel territorio anche mediante rapine in abitazioni, in danno di persone anziane. I reati venivano commessi da un gruppo di soggetti, tutti di nazionalità romena, collegati tra loro da rapporti di amicizia o di parentela, dediti al compimento di reati contro il patrimonio, dai quali gli stessi traevano la principale fonte di sostentamento.Il 3 gennaio 2018, si apprendeva dalle intercettazioni che tre soggetti, facenti parte della stessa banda, si stavano attivando per consumare un’azione criminosa in danno di un’anziana signora, nella sua abitazione. Gli agenti sono intervenuti arrestandoli in flagranza di reato per tentata rapina e furto consumato.L’attività culminava con una corposa comunicazione di notizia di reato, nei confronti di due soggetti cui si aggiungeva, nell’ottobre 2018 una violenta rapina in danno di due coniugi. Lo sviluppo delle indagini, proseguite nei confronti di altri soggetti, consentiva di acquisire importanti elementi, riconducibili alla stessa banda.In particolare l’uomo e la donna arrestati oggi, prestavano assistenza domiciliare nei confronti di un anziano, ultraottantenne, nella cui casa abitavano stabilmente. L’uomo con la complicità della moglie e di un terzo soggetto, si è impossessato delle carte bancomat appartenenti all’anziano Signore, essi in più occasioni, hanno prelevato illecitamente somme di danaro comprese tra poche centinaia di euro per volta e prelievi unitari di euro 1.500, per un totale di 14.650 euro.Nel febbraio 2018, venivano eseguite alcune perquisizioni locali a carico degli indagati, e nel corso della quale a carico della coppia. venivano sequestrati degli oggetti in oro, due dei quali riconducibili ad un furto in abitazione consumato in Piazza Armerina nell’estate del 2016.Uno dei derubati infatti, nel mese di agosto 2016 aveva formalizzato presso il Commissariato di P.S. di Piazza Armerina una denuncia di furto di diversi preziosi, tra cui un anello recante una scritta particolare che aveva regalato alla moglie in occasione dell’anniversario del loro matrimonio. Lo stesso, fra l’altro, nel successivo dicembre 2017, integrava la denuncia riferendo che mentre si trovava in coda alle casse del supermercato, osservando una giovane donna che gli era davanti notava che la stessa indossava un anello le cui caratteristiche gli apparivano del tutto perfettamente corrispondenti al gioiello, appartenente alla moglie, fatto oggetto di furto l’anno precedente. Lo stesso si attivava per assumere delle informazioni sulla donna, apprendendo che la stessa era di nazionalità romena, residente a Piazza Armerina. Il denunciante riusciva quindi a rintracciare il profilo della donna su Facebook, dove la stessa, peraltro, aveva pubblicato diverse sue fotografie che la immortalavano anche in occasione del suo matrimonio in compagnia del marito. In quelle fotografie la persona offesa riconosceva proprio quell’anello che 20 anni prima aveva regalato alla propria moglie.Nel corso della perquisizione locale dello scorso febbraio, si procedeva al sequestro dell’anello e di altri oggetti preziosi.
(modificato il 19/11/2018)