Vibo Valentia: operazione Rimpiazzo

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La Polizia di Stato, a conclusione di complesse indagini, svolte dalle Squadre Mobili di Vibo Valentia e Catanzaro e dal Servizio Centrale Operativo, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere  a carico di 31 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione ha visto l’impiego di oltre 200 poliziotti a Vibo Valentia e altri nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano, Udine. L’indagine, suffragata dal contributo delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, ha permesso di ricostruire l’organigramma e le attività delittuose commesse dai componenti del locale di ‘ndrangheta riconducibile all’entroterra vibonese di Piscopio. Il locale dei “Piscopisani” avrebbe posto in essere, a iniziare dal 2010, azioni tese a contrastare il predominio criminale del locale facente capo alla famiglia MANCUSO, egemone da anni su Limbadi e su tutta la provincia di Vibo Valentia, con proiezioni sul territorio nazionale. Le attività investigative hanno permesso di scoprire una base operativa a Bologna (dove sono state già sequestrate armi) e collegamenti con Palermo, dove i Piscopisani “piazzavano” cocaina (già sequestrata durante le indagini).  

09/04/2019
(modificato il 13/04/2019)
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