Diffamazione contro il Ministro Brunetta quattro indagati
Sempre più spesso accade che i social-network siano utilizzati non solo per comunicare e socializzare, ma anche per assumere atteggiamenti aggressivi, intolleranti e offensivi; l’odio in rete e l’intolleranza nei confronti di chi manifesta un’opinione che non è condivisa assume particolare rilievo nei contesti politici coinvolgendo personaggi pubblici che ricoprono ruoli e incarichi di responsabilità e che rappresentano le Istituzioni. Tali condotte trovano fondamento anche nell’erroneo convincimento che perpetrare un reato con un computer, uno smartphone o un altro device ed utilizzare le forme di comunicazioni informatiche sia sufficiente a dissimulare la paternità delle condotte, garantendo l’impunità; Il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato BRUNETTA ha presentato denuncia per segnalare che numerosi utenti della rete utilizzando Facebook pubblicavano commenti gravemente diffamatori nonché minatori a lui indirizzati. Al Ministro Brunetta venivano indirizzate frasi diffamatorie di vario tipo. Dopo una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, espletata attraverso accertamenti informatici, pedinamenti virtuali, acquisizione di informazioni in rete e perquisizioni domiciliari, queste ultime attività realizzate dai Compartimenti Polizia Postale e delle Comunicazioni di Milano, Torino e Napoli, territorialmente competenti, gli investigatori della Polizia Postale di Roma giungevano all’identificazione di quattro persone indagate per il reato di diffamazione aggravata.
(modificato il 27/01/2022)