Ottantesimo anniversario: ricordato l’eccidio delle Fosse Ardeatine

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Mattarella

Ricorrono quest’anno gli 80 anni dall’eccidio delle Fosse Ardeatine, una ferita mai completamente rimarginata nella mente e nei cuori della popolazione italiana, luogo in cui vennero barbaramente trucidate, il 24 marzo 1944, 335 vittime innocenti dagli occupanti tedeschi, durante la Seconda guerra mondiale.

A seguito dell’attentato di via Rasella, in cui furono uccisi 32 soldati tedeschi, i vertici nazisti pianificarono la crudele vendetta, che sfociò in uno dei massacri più terribili della storia contemporanea del Paese.

Questa mattina, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è svolta una cerimonia in ricordo delle vittime di questo tragico evento, tutte estranee all’attentato e “colpevoli” solo di essersi opposte all’occupazione nazi-fascista.

Tra di loro ci furono anche due appartenenti al Corpo degli agenti di Pubblica Sicurezza: il Tenente ausiliario Maurizio Giglio e il Vice Brigadiere Pietro Ermelindo Lungaro

lungaro giglio

I due poliziotti, con la Capitale occupata, a partire dal 1943, avevano fornito un contributo fondamentale alla Resistenza, sostenendo attivamente i gruppi antifascisti in vario modo. Entrambi vennero però traditi, torturati ed infine uccisi nelle Cave Ardeatine.

In occasione delle commemorazioni, il questore di Roma, Carmine Belfiore, in rappresentanza della Polizia di Stato, ha deposto una corona di fiori presso i sacelli dei due poliziotti.

questore Roma

A Maurizio Giglio e Pietro Lungaro sono stati intitolati spazi pubblici e caserme della Polizia di Stato, come simbolo del loro esemplare coraggio. Lo scorso febbraio, di fronte alla questura di Roma, è stata apposta una pietra d’inciampo dedicata alla memoria del Vice Brigadiere Lungaro, mentre un’altra è presente davanti a quella che fu la casa del tenente Maurizio Giglio, in Largo della Gancia, a Roma.

Serena Felici

22/03/2024