Camorra: estorsioni, 6 arrestati appartenenti al clan dei Casalesi

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operazione di poliziaSi facevano pagare il "pizzo" a Natale, Pasqua e Ferragosto. Sei esponenti del gruppo Bidognetti del clan dei Casalesi sono stati arrestati questa mattina dalla Squadra mobile di Caserta.

Le accuse contestate sono associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione continuata, aggravata dall'avere agito con metodo mafioso. L'indagine ha interrotto l'attività illecita di una frangia attiva del clan a Villa Literno in provincia di Caserta, rivelando una serie impressionante di estorsioni praticate in modo capillare e sistematico sul litorale domizio.

Sono state individuate, infatti, decine di aziende: caseifici, pescherie, allevamenti ittici, depositi di fuochi d'artificio, imprese di costruzioni, rivendite di materiale edile, panifici, ditte di autotrasporto, rivendite di prodotti ortofrutticoli, distributori di carburante tutte vessate dalle richieste di "pizzo".

Le indagini hanno preso il via a dicembre 2008, quando, durante alcuni controlli di polizia, furono sequestrati a Vincenzo Catena, un pregiudicato del clan poi arrestato, due fogli sui quali era riportata una lista di oltre trenta aziende, a fianco di ciascuna delle quali era indicata una cifra che corrispondeva alla rata estorsiva.

La Squadra mobile ha accertato che gli esattori del clan si presentavano alle loro vittime per conto di Giuseppe Setola arrestato nel gennaio del 2009, pretendendo "per gli amici" somme variabili dai mille-1.500 ai 10 mila euro, secondo il giro d'affari delle aziende, e che il "pizzo" doveva essere versato alle scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto.

Il 50 per cento delle somme incassate, poi, doveva essere consegnato a Setola, allora latitante, mentre la metà residua veniva utilizzata per gli stipendi degli affiliati del gruppo locale.

22/11/2010
Parole chiave:
camorra - estorsione