Roma: contrasto ai reati predatori

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Erano circa le ore 10.00 del mattino, quando in via Ottaviano tre italiani si sono introdotti in un condominio, camuffati da finti operai addetti alla manutenzione di ascensori. Uno dei tre aveva a tracolla anche un borsone nero.

Ma dopo pochi attimi si sono trovati davanti gli agenti del Commissariato Borgo e Monte Mario, allertati dalla Sala Operativa dopo una segnalazione arrivata al 113 che riferiva di rumori sospetti sul pianerottolo.

Una volta raggiunte le scale, i poliziotti hanno incrociato due uomini, che, una volta fermati, hanno tentato di distrarre i poliziotti, mostrando loro un falso tesserino riconducibile ad una ditta del settore. Contestualmente un complice chiudeva la porta dell'appartamento che avevano preso di mira, tentando di dileguarsi per le scale. Dall'immediato sopralluogo, però, è emerso che quello stesso appartamento era stato "visitato", con la sottrazione di alcuni prodotti hi-fi.

Da un più approfondito controllo, quegli stessi oggetti sono stati ritrovati dai poliziotti nel borsone degli "operai manutentori", incastrando i tre, che non hanno più potuto addurre alcuna scusa.

Durante l'ispezione delle scale del palazzo, inoltre, gli operatori hanno anche trovato una pistola lanciarazzi, che era stata lasciata su uno dei gradini dal terzo complice, che l'aveva lasciata lì nel tentativo di disfarsene una volta chiusa la porta dell'abitazione, e accortosi della presenza della Polizia.

La refurtiva è stata restituita al legittimo proprietario subito dopo i fatti. I tre italiani, S.M., C.M. ed M.A, rispettivamente di 60, 57 e 64 anni, sono stati arrestati per furto in appartamento.

Ma la storia dei tre ha riservato ancora altre sorprese agli agenti.

Durante la perquisizione della casa del 60enne, gli operatori, infatti, hanno trovato e sequestrato il frutto di "qualche colpo". Orologi di marca, accendini preziosi di note marche, macchine fotografiche hi-tech, e cofanetti pieni di gioielli accuratamente riposti nei vari mobili della casa.

Tra gli oggetti rinvenuti e sequestrati anche tredici anfore con figure etrusche di diverse dimensioni, la cui origine e valore artistico è ora al vaglio.

Nella stessa mattinata ancora ladri d'appartamento colti con le "mani nel sacco" in via Morichini, dove gli uomini del Commissariato Porta Pia e S. Ippolito hanno sorpreso due georgiani, G.I. e K.G. di 25 e 43 anni, mentre erano intenti a scardinare la serratura di un'altra abitazione. Per loro l'accusa è tentato furto in appartamento. Sono stati bloccati, nonostante avessero preso tutte le precauzioni per passare inosservati, oscurando lo spioncino del vicino. Ma il rumore dello scasso della serrature ha insospettito un condomino, che ha chiamato il 113.

Sorte peggiore, forse, per il sesto topo d'appartamento finito "tra le braccia" dei poliziotti.

Questa volta l'intervento degli agenti è avvenuto di notte, ma quando sono arrivati sul posto, gli uomini in divisa delle Volanti, hanno dovuto effettuare un intervento diverso dal solito. Hanno infatti dovuto soccorrere il maldestro ladro, che nel tentativo di arrivare alla finestra del secondo piano, e probabilmente resosi conto dell'arrivo delle pattuglie, ha perso l'equilibrio cadendo al suolo. Trasportato in ospedale, l'uomo è stato denunciato per tentato furto in appartamento.

Importanti risultati anche sul fronte dell'azione di prevenzione e contrasto delle rapine.

A Tor Bella Monaca, infatti, nell'ambito dei servizi mirati, gli agenti delle Volanti sono risaliti ad un garage in uso ad un 36enne pregiudicato e sottoposto al regime della sorveglianza speciale, adibito a vero e proprio "deposito".

Oltre agli scooter rubati, gli agenti hanno sequestrato una grande quantità di parti meccaniche e parti della carrozzeria di altri mezzi, anche questi verosimilmente riconducibili a motorini rubati, oltre a numerosi attrezzi per forzare i blocchi di accensione delle moto e tutti componenti necessari per riassemblare i motori e le carrozzerie.

Gli agenti sono ora al lavoro per accertare la presenza di eventuali collegamenti tra gli scooter ritrovati e i più recenti episodi di rapina verificatisi nella Capitale. In molti casi, infatti, come emerso dall'attività di analisi elaborata dagli uomini della Questura, i veicoli a 2 ruote di provenienza furtiva vengono utilizzati per raggiungere "gli obiettivi" e darsi poi alla fuga.

08/02/2011
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