Modena: chiede aiuto alla camorra, avvocato in manette
C'è un insospettabile avvocato di Modena tra i cinque destinatari delle ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite questa mattina dagli uomini della Squadra mobile della provincia emiliana, al termine dell'operazione "Pressing II".
Sono accusati di tentata estorsione e lesioni aggravate, con l'ulteriore aggravante dell'utilizzo del metodo mafioso.
Si tratta del seguito di indagine di un'attività iniziata nel novembre del 2008 e conclusa il 18 marzo 2010 con l'arresto di 22 persone per estorsione e associazione di tipo camorristico.
Tre uomini sono stati arrestati a Modena all'alba di oggi mentre le altre due ordinanze sono state notificate in carcere.
I fatti risalgono al 2010 quando l'avvocato, che aveva avuto problemi per degli assegni che poi erano stati protestati, decide di sporgere querela nei confronti di un uomo.
Tramite due intermediari ottiene un incontro con la persona in questione. Durante l'incontro però il professionista viene aggredito e picchiato dal querelato, alla presenza dei due intermediari.
Dopo aver subito il pestaggio l'uomo si rivolge ad uno dei rappresentanti del clan camorristico dei Casalesi, Alfonso Perrone, che insieme al fratello Pasquale e ad altri due affiliati al gruppo criminale, richiamano i personaggi che avevano finto di fare da intermediari, picchiandoli selvaggiamente alla presenza dell'avvocato e intimando loro di risolvere il problema degli assegni pagando di tasca propria.
L'estorsione non è stata poi realizzata perché due giorni dopo i fratelli Perrone sono stati arrestati nell'ambito della prima parte dell'operazione "Pressing".