Varese: imprenditori vittime del racket, 5 arresti
Terrorizzavano imprenditori del Varesotto con incendi, violenze e minacce anche utilizzando armi e pretendevano da essi periodicamente somme di denaro; a volte le vittime erano anche costrette a cedere rami dell'azienda a prestanome del gruppo mafioso.
Cinque pregiudicati, tutti siciliani, sono stati arrestati stamattina dalla Squadra mobile della questura di Varese, in collaborazione con il commissariato di Busto Arsizio. I criminali sono accusati di associazione per delinquere di stampo mafioso aggravata dall'uso delle armi, estorsione, attentati incendiari, minacce ai danni di industriali della provincia di Varese, specialmente nella zona di Busto Arsizio.
L'indagine è iniziata nel gennaio 2010 a seguito di un attentato incendiario ai danni di un pregiudicato locale; due autovetture incendiate e l'esplosione di una terza.
Da qui, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, i poliziotti hanno individuato l'organizzazione criminale al cui vertice c'era Rosario Vizzini, uomo d'onore della famiglia gelese dei "Rinzivillo", riconducibile al clan Madonia di Cosa Nostra.
Vizzini è stato colui che ha costituito la cellula mafiosa che controllava una serie di attività economiche nel settore dell'edilizia.
Le somme di denaro estorte venivano utilizzate soprattutto per aiutare le famiglie dei carcerati ma anche per comprare autovetture di grossa cilindrata.
Molto importanti nelle indagini sono state le denunce fatte dagli imprenditori aiutati dagli investigatori a superare il timore delle pesanti intimidazioni subite.