Lodi: sequestro di 22 milioni di euro alla mafia
In queste ore gli agenti della Polizia di Stato delle Questure di Palermo e di Lodi stanno eseguendo un provvedimento di sequestro di beni, emesso dal Tribunale di Palermo - Sezione per l'applicazione delle Misure di Prevenzione - su proposta del Questore di Palermo - riconducibili a Luigi Abbate, "uomo d'onore" del mandamento mafioso "Porta Nuova".
Il provvedimento di sequestro è stato emesso sulla base delle emergenze investigative raccolte nel corso di una complessa ed articolata attività di indagine condotta dagli investigatori della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Questura di Palermo, congiuntamente all'omologo Ufficio della Questura di Lodi.
Il valore dei beni sequestrati ammonta a circa 22 milioni di euro e comprende diverse società, beni immobili ed automezzi, tutti riconducibili, in via diretta o mediata, all'Abbate. Le risultanze investigative hanno evidenziato infatti come Abbate Luigi, conosciuto con il soprannome di "Gino u mitra" per la particolare sua abilità nel maneggio delle armi, faccia parte di una folta famiglia di noti pluripregiudicati con i quali ha costituito un solido "gruppo imprenditoriale mafioso", attivo, attraverso una rete di società cooperative, nel settore della raccolta e smaltimento rifiuti.
La punta di diamante delle imprese sequestrate, utilizzate come strumento di riciclaggio del denaro proveniente da illecite attività, è rappresentata dalla società "Italia 90", avente sede legale a Palermo e sede operativa in Ospedaletto Lodigiano (LO).
E' stato accertato che, mediante l'uso indiscriminato della forza di intimidazione del vincolo mafioso, consistente in pratiche vessatorie rivolte anche a funzionari delle stazioni appaltanti che venivano indotti a disvelare informazioni coperte dal segreto d'Ufficio, la predetta società si sia aggiudicata oltre 40 gare d'appalto indette da molti comuni delle provincie di Lodi e Cremona, ma anche da altri comuni della Regione Lombardia e Liguria.