Giovanni Palatucci: il ricordo di un uomo “Giusto”
Si ricorda oggi la morte, avvenuta il 10 febbraio 1945, di Giovanni Palatucci, il giovane commissario che, dopo l’8 settembre 1943 fu reggente della questura di Fiume, oggi Rijeka, città della Croazia. All’incirca un anno dopo, il 13 settembre 1944 il commissario fu arrestato e deportato a Dachau dove mori appunto il 10 febbraio del 1945.
Durante la sua permanenza a Fiume come funzionario di pubblica sicurezza Giovanni Palatucci si adoperò per salvare centinaia di ebrei dalle persecuzioni razziali alcuni inviandoli in un centro di internamento a Campagna in provincia di Salerno dove uno zio vescovo, Giuseppe Maria Palatucci, li avrebbe poi assistiti.
A Palatucci è attribuita anche la distruzione di moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica per sottrarli alla deportazione, dal 1937, anno del suo arrivo a Fiume come responsabile dell’Ufficio stranieri, sino al giorno del suo arresto.
Giovanni Palatucci è stato insignito, nel 1995, della medaglia d’oro al merito civile; dal 1990 lo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria della Shoah dello stato di Israele, lo ha dichiarato Giusto tra le nazioni mentre il Vaticano, dal 2004, lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo canonico di beatificazione.