Sicurezza stradale: conclusa la 16^ edizione del progetto Icaro
Si è conclusa a Roma questa mattina la 16^ edizione del progetto Icaro con le premiazioni del concorso abbinato al progetto “2 ruote in sicurezza”.
Il progetto Icaro da oltre 3 lustri educa gli studenti e gli insegnanti italiani alla sicurezza stradale con lezioni, proiezioni di filmati e incontri all’interno del Pullman azzurro della Polizia di Stato, l’aula multimediale itinerante attrezzata dalla Stradale.
La 16^ edizione ha coinvolto 234 istituti scolastici (124 scuole secondarie di primo grado e 110 scuole secondarie di secondo grado) per un totale di circa 10 mila studenti “formati”.
Molte le collaborazioni al progetto che si sono aggiunte negli anni; quest’anno i partner della Polizia di Stato sono stati il Ministero dell’istruzione dell’Università e della Ricerca, il Ministero dellle Infrastrutture e trasporti, il Dipartimento di psicologia dell’università La Sapienza di Roma, il Moige Movimento Italiano Genitori, la Fondazione Ania per la sicurezza stradale, la Federazione ciclistica italiana, il gruppo autostradale Astm-Sias, l’A22 Autostrada del Brennero, Enel Green Power.
Testimonial della premiazione il direttore tecnico delle squadre nazionali ciclistiche nonché giornalista sportivo, Davide Cassani, il direttore tecnico nazionale giovanile della Federazione ciclistica italiana Daniele Fiorin e l’atleta del Gruppo Sportivo della Polizia di Stato Fiamme Oro, Kiara Fontanesi, campionessa mondiale nella disciplina sportiva del motocross.
All’evento hanno partecipato il sottosegretario del Miur Gabriele Toccafondi, il vice capo della Polizia Antonino Cufalo, il direttore centrale delle Specialità Roberto Sgalla ed il direttore del Servizio polizia stradale Giuseppe Bisogno.
Il tema del concorso “2 ruote in sicurezza” è stato scelto perché spesso le due ruote sono il principale mezzo di locomozione dei giovani studenti.
In termini di prevenzione l’iniziativa riveste una particolare importanza non solo perché l’incidente costituisce per i giovani la principale causa di morte (nel 2015, secondo i dati Istat, gli under 20 che hanno perso la vita sulle nostre strade sono stati 242) ma soprattutto perché i ragazzi, già protagonisti della strada come pedoni, ciclisti e conducenti di ciclomotori, rappresentano la generazione dei futuri automobilisti ed i migliori portavoce del messaggio di legalità con il mondo degli adulti.