Gabrielli in Sardegna: in Regione interviene sulla violenza di genere

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Questa mattina il capo della Polizia franco Gabrielli è stato invitato a Cagliari per intervenire durante una seduta del Consiglio regionale sulla violenza di genere.

L’ordine del giorno della seduta consiliare prevedeva infatti l’illustrazione e la discussione di una mozione proprio sulla violenza di genere.

L’intervento di Gabrielli in Consiglio regionale

Nel corso del suo intervento il capo della Polizia ha detto che " Queste vicende non devono essere relegate alle pagine della cronaca ma attengono a profili culturali. Nessuna vicenda criminale ha rapporti così interdipendenti con la cultura come i reati di genere”. "La violenza di genere", ha continuato il Prefetto, “è figlia di una sub cultura che relega la donna a cosa”.

Il direttore generale della pubblica sicurezza si è poi soffermato sulle statistiche e sul condizionamento del <numero oscuro>: “Quando si parla di violenza di genere" - ha aggiunto Gabrielli - "il tema del numero oscuro, cioè della resistenza delle vittime a denunciare, è un elemento che condiziona fortemente l’analisi del fenomeno. Grazie alle statistiche possiamo dire che l’andamento negli omicidi è in decrescenza. Il dato ci consegna come la donna è il soggetto prevalente negli omicidi in ambito famigliare. Nei maltrattamenti in famiglia il dato registra che nell’80% dei casi la vittima è una donna”. Il Prefetto si è poi soffermato sul problema della vittimizzazione secondaria, cioè quando la vittima viene incolpata di aver in qualche modo causato il reato.
Nella parte finale del suo intervento il capo della Polizia ha poi descritto gli strumenti e l’impegno messo in campo dal parte della Polizia di Stato attraverso ad esempio i camper della campagna “Questo non è amore”, che nelle principali città sensibilizzano la cittadinanza sui reati di genere.

A tal proposito il Prefetto ha affermato: “Noi abbiamo messo in strada i camper per superare quella ritrosia a varcare la soglia dei nostri uffici, per vincere anche quell’elemento culturale di resistenza nel rapporto tra cittadino e polizia”.

Sulla formazione Gabrielli ha detto che "sono fondamentali i centri di ascolto e antiviolenza ma anche l’atteggiamento da parte degli operatori di polizia che portano fuori dai nostri uffici il luogo di ascolto. Abbiamo investito molto nella formazione degli operatori che trattano questo tipo di violenze”.

Il Prefetto ha poi citato il protocollo Eva, un sistema in uso ai servizi di pronto intervento che, attraverso una check list, descrive in maniera precisa il tipo di intervento e le condizioni in cui questo è avvenuto nel caso si tratti di violenze di genere; non solo, ma sulle banche dati delle forze di Polizia questi casi vengono inseriti nel circuito nazionale, in modo che la medesima situazione a rischio possa esser conosciuta su tutto il territorio in caso di spostamenti del nucleo famigliare, dove tali violenze sono avvenute. (Foto)

La cerimonia a Soleminis per il commissario Maurilio Vargiu

Subito dopo il prefetto Gabrielli ha raggiunto il comune di Soleminis, nella Provincia Sud Sardegna, dove si terrà una cerimonia in ricordo del commissario Maurilio Vargiu al quale l’amministrazione comunale ha intitolato il centro sportivo cittadino. Alla cerimonia saranno presenti alcuni atleti delle Fiamme oro del settore pugilato.

Maurilio Vargiu perse la vita il 20 febbraio 2016 proprio a Soleminis, dopo essere intervenuto presso l’abitazione di un familiare per farlo desistere dalle intenzioni suicide, rimanendo colpito a morte da un colpo di fucile da caccia mentre stava per entrare nel giardino dell’abitazione. (Foto)

14/09/2017
(modificato il 15/09/2017)