Sicurezza stradale: un Centro di eccellenza per diminuire gli incidenti

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Competenze e professionalità diverse per ridurre gli incidenti stradali. Questo è lo scopo del Centro di eccellenza per la sicurezza stradale, reso operativo da un protocollo firmato oggi a Roma da Polizia di Stato, Sapienza università di Roma, Fondazione Ania e Asl Roma1.

Alla cerimonia di presentazione sono intervenuti il direttore generale della Asl Roma1 Angelo Tanese, il segretario generale della Fondazione Ania Umberto Guidoni, il rettore della Sapienza università di Roma Eugenio Gaudio e il direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato Armando Forgione.

Il gruppo di lavoro si propone di creare, in base alle esperienze in materia di sicurezza stradale, un modello predittivo dei comportamenti e dei profili di rischio che possa abbattere il numero di incidenti.

I dati sugli incidenti stradali, frutto di un monitoraggio accurato, saranno incorporati in un database in forma anonima, che potrà garantire un valido aiuto per la pianificazione di azioni di contrasto mirate.

Il centro elaborerà attività di comunicazione, di comprensione del fenomeno infortunistico in relazione alle cause di inidoneità fisica dei conducenti e svilupperà l’elaborazione e la produzione di dati scientifici sullo studio del fattore umano, alla base degli incidenti stradali.

Nell’ambito delle attività del Centro saranno pianificate anche iniziative di prevenzione rivolte ai cittadini o a specifici ambiti, come scuole, centri anziani e luoghi di lavoro, alle quali sarà affiancata un’attività di formazione rivolta al personale sanitario e alle Forze di polizia che sono chiamate a intervenire prestando il primo soccorso psicologico alle vittime dirette e indirette degli incidenti.

La necessità di mettere in campo, per un fenomeno così complesso, partner pubblici e privati è richiesta anche dai dati degli ultimi anni: dopo un’incessante diminuzione delle vittime dal 2001 al 2014, nell’ultimo quinquennio l’andamento del fenomeno infortunistico è divenuto “altalenante” senza, purtroppo, riuscire mai a scendere sotto la soglia delle 3.000 vittime l’anno.

Anche il dato parziale relativo ai primi 11 mesi del 2019, mostra un andamento analogo a quello dell’anno precedente, con 1.492 deceduti (il 3% in meno del 2018 che aveva fatto registrare 1.538 vittime).

10/12/2019