Storia e tradizione, Gabrielli al Sacrario delle bandiere
Giornata della storia e della tradizione per la Polizia che, oggi, rende onore alla bandiera di guerra del Corpo della regia guardia per la pubblica sicurezza.
Con una cerimonia presso il Sacrario delle bandiere, all’interno del Complesso del Vittoriano a Roma, alla presenza del capo della Polizia Franco Gabrielli, del direttore dell'Ufficio centrale ispettivo Carmelo Gugliotta, e il capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, la Bandiera è stata esposta insieme a tutte le altre appartenute a corpi o reparti non più esistenti, all’interno del Sacrario.
Il direttore dell'Ufficio centrale ispettivo Gugliotta, nel prendere la parola, ha ricordato come il ritrovamento di questa Bandiera sia il frutto di un meticoloso lavoro di ricerca dell'ufficio storico della Polizia volto a recuperare la nostra memoria.
Nel corso della Cerimonia il prefetto Gabrielli ha sottolineato che: "Abbiamo voluto portare questa bandiera al Sacrario per il profondo senso di appartenenza, per il significato e per il portato dei valori che sottolineano come la nostra sia un’Amministrazione che fa parte, a pieno titolo, della storia di questo Paese".
Il capo della Polizia ha poi continuato ricordando come dietro questo evento ci sono il "Rispetto della memoria, cura della memoria e senso di appartenenza non soltanto all’amministrazione a cui apparteniamo ma all’intero Paese. In questi anni - ha concluso Gabrielli - abbiamo lavorato molto sul senso di appartenenza sul significato di quella che è stata la nostra storia, sui caduti che sono morti nel corso del tempo per i valori in cui crediamo".
Al Corpo della regia guardia per la pubblica sicurezza, nato nel 1919, ed erede della tradizione del Corpo delle guardie di città, fu concessa la Bandiera di guerra il 4 giugno 1922, in occasione della Festa nazionale dello statuto.
Il 31 dicembre successivo il corpo venne soppresso e la Bandiera di guerra venne depositata presso la Regia armeria di Torino, dove è rimasta sino a ieri.
Non svanì il ricordo dell’aquila che, per la prima volta, comparve come distintivo proprio sulle uniformi di quel Corpo e che, ancora oggi, in continuità con il passato, dopo 100 anni esatti, rappresenta l’attività di pubblica sicurezza svolta dalla Polizia di Stato.