Roma: arrestata nonna "eroina"
Conosciuta dai tossicodipendenti del quartiere con il nome di nonna "eroina" la donna di 70 anni arrestata ieri a Tor Bella Monaca dagli agenti del Commissariato Casilino.
Non e' stato facile per gli investigatori sorprendere l'anziana che attraverso le inferriate poste a protezione della porta blindata spacciava senza rischi dall'interno del suo appartamento bunker.
Le indagini degli investigatori del Commissariato di zona, diretti dal dr Antonio Roberti, sono partite 20 giorni fa quando tre persone tossicodipendenti della zona sono state soccorse in via dell'Archeologia in overdose e portati in ospedale.
Un attenta analisi degli spostamenti dei giovani ha permesso agli agenti di ricostruire le fasi precedenti al soccorso, individuando in un appartamento di via Arnaldo Brandizzi, il possibile luogo di spaccio.
Un appostamento fuori casa, l'attesa del primo acquirente della giornata e il fermo dello stesso tossicodipendente per accertarsi che l'involucro acquistato contenesse effettivamente lo stupefacente ed e' partito il blitz.
Quando i poliziotti hanno fatto irruzione nell'appartamento, la donna, probabilmente aiutata dai figli presenti in casa, ha fatto in tempo a disfarsi di quasi tutta la droga in suo possesso gettandola nello scarico del bagno.
Alcuni grammi già confezionati e pronti per essere ceduti sono stati trovati nella tasca del grembiule indossato dalla 70enne, mentre in una stanza e' stato recuperato un bilancino di precisione ad altro materiale per il confezionamento delle dosi.
Al termine delle operazioni G.I., nata a Napoli nel 1942 e' stata arrestata con l'accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e messa a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Sempre nella giornata di ieri, gli agenti del Commissariato Romanina, diretto dal dr. Antonio Pignataro, hanno tratto in arresto per il reato di flagrante spaccio di sostanze stupefacenti, due donne; A.C. e W.W. rispettivamente di 47 e 43 anni, che ha seguito di appostamento presso una villa di via Francesco di Benedetto, sono state notate mentre cedevano una dose di droga, del tipo cocaina, in cambio di soldi ad un giovane.
La successiva perquisizione nell'immobile composto da 11 stanze, e' stata però resa difficile dalla resistenza opposta dagli occupanti della casa, in tutto nove, che hanno cercato in tutti i modi, anche con spintoni e minacce verbali, di ritardare le operazioni di controllo.
Al termine delle operazioni le due donne sono state condotte in carcere mentre i restanti sette, tutti componenti della medesima famiglia, sono stati denunciati in stato di libertà per oltraggio e minacce a Pubblico Ufficiale.