Immigrazione: presi i "traghettatori" di clandestini

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nuovo passoportoArrivavano dal Brasile con la speranza di trovare una vita migliore nel Regno Unito, e per questo tentavano anche di spacciarsi per italiani. La polizia di frontiera ha arrestato, nei giorni scorsi, tre persone, un italiano, un brasiliano e un senegalese perché accusati di favorire l'immigrazione clandestina.

L'organizzazione, dietro un compenso di circa 2 mila euro, preparava tutto il pacchetto per far in modo che i cittadini brasiliani potessero arrivare nel Regno Unito senza dover subire i rigidi controlli previsti dalla legge inglese.

L'indagine "Barqueiro" - in brasiliano traghettatore - ha chiarito che i brasiliani arrivavano in Italia, dove rimanevano per qualche giorno, e venivano accolti dai componenti dell'organizzazione che provvedevano a trovar loro una sistemazione in albergo.

Dopodiché veniva consegnata loro una carta d'identità italiana contraffatta, in modo che i cittadini brasiliani risultassero cittadini italiani, da utilizzare per entrare nel Regno Unito senza incorrere in controlli particolari.

Inoltre alle vittime veniva consegnato un vademecum con informazioni su look, gusti e comportamenti tipici degli italiani.

Quindi i brasiliani erano pronti per la partenza, che avveniva dall'aeroporto di Malpensa principalmente, ma anche da Linate, Orio al Serio, Bologna e Venezia.

L'indagine è iniziata nel novembre 2009 a seguito del controllo di un brasiliano il quale era stato respinto dalle autorità di frontiera britanniche poiché, dopo essere partito dall'aeroporto di Malpensa con il proprio passaporto brasiliano, aveva successivamente esibito al controllo di frontiera inglese una carta d'identità italiana falsificata.

Da qui una serie di indagini che hanno permesso di scoprire l'organizzazione responsabile dell'immigrazione clandestina. In più i criminali indicavano anche un sito web dove poter avere informazioni e suggerimenti per l'organizzazione del viaggio.

Nel corso dell'operazione sono state perquisite le abitazioni degli arrestati dove gli agenti hanno trovato carte d'identità falsificate, telefoni cellulari e computer portatili.

15/06/2011
(modificato il 16/06/2011)