Parma: truffati rivenditori di auto per 2 milioni di euro
Le indagini sono iniziate a settembre 2009 quando alcuni imprenditori hanno presentato denuncia per una truffa che evidenziava le stesse modalità di esecuzione.
L'incontro avveniva all'uscita di un casello autostradale; l'assegno circolare era contraffatto e il passaggio di proprietà avveniva all'Ufficio anagrafe del comune più vicino dove veniva formalizzata la compravendita con l'annotazione sul certificato di proprietà.
Una volta ottenuta l'iscrizione della vendita sui documenti, i malviventi richiedevano subito la radiazione dal Pubblico Registro dell'auto per l'esportazione consegnando targhe e libretto.
Il venditore, invece, quando andava in banca a versare l'assegno circolare, scopriva di avere in mano solamente un foglietto a colori di carta straccia.
Infatti, gli assegni circolari utilizzati per il pagamento altro non erano che assegni postali o bancari di conti correnti estinti, sui quali era stato scritto a macchina l'importo, il beneficiario e, come richiesto, la dicitura circolare.
L'analisi delle truffe confrontate anche con quelle denunciate ai Carabinieri ha evidenziato che le vittime erano numerose e a compiere i raggiri era un unico gruppo criminale.
L'operazione ha permesso di denunciare 12 persone e di recuperare alcune auto per un valore di 350 mila euro.