Il capo della Polizia: inaugurata in diretta video la nuova questura di Treviso
Dopo 60 anni, la Questura di Treviso ha lasciato la vecchia sede di via Carlo Alberto per trasferirsi nella nuova struttura della cittadella delle istituzione nella zona Appiani.
All' inaugurazione dei nuovi uffici hanno partecipato, questo pomeriggio il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, le autorità locali e regionali e oltre 70 sindaci della provincia trevigiana.
Il capo della Polizia è intervenuto in diretta video dagli Stati Uniti rivolgendo un saluto a tutti i presenti e agli uomini e donne della Polizia di Stato.
"È sempre una soddisfazione - ha detto il prefetto Manganelli - inaugurare una casa specialmente quella dove vanno a lavorare le persone che si occupano della sicurezza dei cittadini".
"Un'inaugurazione - ha continuato Manganelli - non è solo un momento di festa, ma di riflessione e della memoria per chi ha lavorato per la provincia di Treviso ma anche per chi non c'è più. La memoria è un patrimonio di esperienze, di sapere che noi conserviamo nelle nostre teste per ispirarci anche alle attività di chi non ci sta più accanto''.
Nell'occasione è stata ricordata la figura di Alfredo Albanese, vicedirigente della Digos di Venezia ucciso dalle Brigate Rosse il 12 maggio 1980. È a lui che è stata dedicata la sala riunioni della nuova questura.
La sala stampa è stata intitolata, invece, ai 4 poliziotti delle volanti che il 25 gennaio del '97 persero la vita durante un intervento per rissa.
Per l'avvenimento la piazza delle Istituzioni è stata allestita con un'esposizione di mezzi, d'epoca e moderni, della Polizia.
La nuova sede, che ha spazi più ampi rispetto alla precedente, è attrezzata con impianti tecnologici all'avanguardia. In particolare la centrale operativa è anche dotata di sistemi multiconferenza con il collegamento di tutte le forze di polizia e di apparati per la ricezione e gestione delle immagini degli impianti di videosorveglianza installati in tutto il territorio provinciale.
Altre novità che caratterizzano la struttura sono una sala allestita con nuovi sistemi per le intercettazioni telefoniche, un ufficio minori, arredato con giocattoli e con pareti raffiguranti personaggi delle favole ed infine l'ufficio immigrazione con 10 sportelli per ricevere il pubblico.
(modificato il 09/07/2011)